Morto il musicista Aram Tigran

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Il 6 agosto 2009 è morto ad Atene, all’età di 74 anni, il cantante, musicista e compositore Aram Tigran. Nel contesto dello storica fase che la Turchia attraversa in questi mesi, e della possibilità che i lunghi anni di lotta e resistenza portati avanti dal movimento politico kurdo possano infine portare a un concreto processo di democratizzazione dello stato turco, permettendo ai diversi popoli di questa regione del mondo così ricca, complessa e travagliata di costruire un nuovo modello di convivenza, la vita e la carriera di Aram Tigran risultano semplicemente esemplari.

Nato a Qamishli (città siriana al confine con la Turchia, cento km a sud di Diyarbakir) nel 1934, da un padre armeno sopravvissuto ai massacri del 1915, e da una madre kurda di lingua zazà, Aram Tigran cominciò sin dai 9 anni a interessarsi di musica, imparando a suonare il liuto. A 20 anni cominciò la sua lunga carriera di cantante, protrattasi fino agli ultimi giorni prima della morte, durante la quale ha interpretato decine e decine di canzoni in lingua kurda, araba, armena e greca, pubblicando in tutto 11 album.

Nel 1966 si trasferì a Yerevan, capitale della repubblica d’Armenia facente a quel tempo parte dell’Unione Sovietica, dove lavorò per 18 anni alla radio di stato. Nel 1995 prese invece la decisione di trasferirsi ad Atene, città che lo ha ospitato fino agli ultimi giorni.

Sebbene non avesse mai vissuto in Turchia, la sua figura e le sue opere erano particolarmente apprezzate dalla popolazione kurda di Turchia. Negli ultimi anni, dopo aver preso la cittadinanza greca, aveva cominciato a visitare con maggiore frequenza la regione kurda di Turchia, partecipando a concerti in occasione delle celebrazioni del Newroz e di altre manifestazioni culturali, nonostante le condizioni di salute sempre più precarie.
Negli ultimi mesi aveva persino dichiarato di voler essere sepolto a Diyarbakir, città per la quale aveva sempre sentito un legame affettivo particolare. Qualche anno fa, in occasione della sua prima visita alla città, aveva detto: “Venire a Diyarbakir era da sempre stato il mio sogno. Mi dicevo sempre: Dio mio, prima di morire mi sarà possibile vedere le terre in cui hanno vissuto i miei genitori? Quando sono arrivato l’emozione è stata forte e ho scritto una canzone (in curdo, ndr): “Se l’avessi vista nei miei sogni non ci avrei creduto/ Poter vedere Diyarbakir/ Buon giorno città mia, mi sei mancata molto/ Mi hai aperto le tue porte/ Mi hai reso felice””.  
Ma questo suo desiderio non si è potuto esaudire, a causa del diniego di qualche autorità turca, giustificato dal fatto che Tigran non fosse cittadino turco.

Aram Tigran è stato quindi sepolto a Bruxelles il 17 agosto. La cerimonia funebre si è tenuta nella locale chiesa armena, alla quale hanno partecipato importanti rappresentanti del movimento politico curdo. Tra questi, Firat Anli, presidente della provincia di Diyarbakir, che ha gettato sulla sua bara un pugno di terra portato da Diyarbakir, e ha poi dichiarato: “Usignolo di Mesopotamia, porto per te il saluto e l’amore della città di Amed (nome curdo di Diyarbakir, ndr). Ci dispiace tanto non aver potuto esaudire il tuo desiderio e portarti nella nostra città. Ma sappi che tu sei nei cuori di tutta la nostra gente. E ti promettiamo: al più presto esaudiremo il tuo desiderio, e potrai così rincontrarti con la nostra terra”.
Il patriarca armeno Mesrop Parsamyan, sottolinando come Tigran fosse vicino ai kurdi quanto agli Armeni, si è espresso con le seguenti parole: “La voce uscente dal cuore di Tigran giace nel cuore di tutti noi. La sua vita è stata un ponte di amicizia teso tra i kurdi e gli Armeni. Aram Tigran ha fatto risplendere con le sue canzoni il comune futuro dei kurdi e degli Armeni”.


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