by Talking Peace | 2010-01-17 11:37 am
In un comunicato[1] in lingua basca pubblicato oggi dal quotidiano basco Gara, Eta sottolinea che è arrivato il momento di prendere l’iniziativa e plaude al lavoro della sinistra basca. “La sinistra indipendentista, – si legge nel comunicato – motore della lotta di questo popolo, ha parlato, e Eta fa proprie le sue parole. Non possiamo rimanere fermi a guardare il nemico, è giunta l’ora di prendere l’iniziativa e agire, anche adesso. In questo momento in cui il nemico sferra il suo attacco più duro non possiamo rimanere fermi in una posizione di mera resistenza. Dobbiamo rispondere con quella capacità di iniziativa che vorrebbero soffocare. Sicuramente più che resistere alla repressione, la nostra forza risiede nella lotta politica. Le ragioni del nemico si riducono a niente davanti alla Sinistra Indipendentista nel dibattito politico”. Il comunicato di Eta giunge dopo la dichiarazione della sinistra indipendentista basca, annunciata a Venezia [2]e nei Paesi Baschi[3] il 14 novembre scorso. Da allora nei Paesi Baschi è in atto una consultazione tra la base e la popolazione sui principi del documento. Nella dichiarazione del 14 novembre, definita ‘un primo passo per il processo democratico’, la sinistra indipendentista sosteneva tra le altre cose ” che lo strumento fondamentale per la nuova fase politica è il processo democratico e la sua messa in moto, una decisione unilaterale della sinistra abertzale. Per il suo sviluppo si cercheranno accordi bilaterali o multilaterali; con gli attori politici baschi, con la comunità internazionale e con gli stati per il superamento del conflitto. In definitiva il processo democratico è la scommessa strategica della sinistra abertzale per ottenere il cambiamento politico e sociale”. Nel suo comunicato Eta sostiene che il processo democratico diventerà “il centro della lotta da sviluppare in futuro dalla sinistra indipendentista”, e aggiunge che ciò significherebbe “la democratizzazione di una situazione politico-giuridica di oppressione; il superamento in termini democratici, del conflitto politico; la valorizzazione dei diritti nazionali di Euskal Herria ed i diritti civili e politici dei suoi cittadini; portare Euskal Herria in uno scenario di autodeterminazione in modo graduale, regolato e condiviso; dotare di meccanismi giuridici-politici il nostro popolo per poter passare, cosi da una situazione di oppressione ad una di riconoscimento”. Partendo dall’affermazione che “il processo democratico non è la migliore opzione, bensì l’unica”, Eta ribadisce che “dobbiamo comprendere che la sua principale garanzia è il nostro popolo. Perché solo con la forza e la spinta del nostro popolo i potrà aprire, costruire e portare fino in fondo questo processo”. Dalle esperienze passate si devono trarre, scrive Eta, due lezioni: “se non ci sarà questa attivazione popolare, il processo democratico non avanzerà”, ma non sarà possibile nemmeno senza la partecipazione dello stato spagnolo. “Se il processo democratico – insiste Eta – deve svilupparsi con mezzi democratici e senza ingerenze, come crediamo anche noi, anche l’ingerenza e la violenza dello stato devono cessare”. Il comunicato si conclude sottolineando che “la vittoria sta nella lotta e vogliamo invitare il nostro popolo e ogni cittadino a organizzarsi e lottare, a essere protagonista nella liberazione del nostro popolo”.
Leggi l’articolo di Gara
http://www.gara.net/paperezkoa/20100117/177657/es/ETA-hace-suyos-planteamientos-expresados-izquierda-abertzale[4]
Source URL: https://globalrights.info/2010/01/eta-processo-democratico-unica-opzione/
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