by Talking Peace | 2010-02-01 5:36 pm
Anche i writers scrivono e lasciano segni di paci possibili sui muri, treni, fabbriche dismesse delle nostre città.
Banksy passa dai graffiti sui muri della Gran Bretagna (e ben oltre la Manica) al cinema. Debutto in grande stile, al Sundance Film Festival diretto da Robert Redford, per la pellicola realizzata dal più noto writer europeo.
Un titolo che è già un programma, Exit Through the Gift Shop (uscita attraverso il negozio di regali). E un sottotitolo che è lo è ancor di più: The World First Street Art Disaster Movie, il primo film al mondo sui disastri dell’arte di strada. Insomma un Banksy che si preannuncia molto interessante e divertente. Il writer (che appare nel film, ma giura la produzione, la sua identità non sarà svelata), descrive il film come “la storia di come un uomo si propone di filmare l’infilmabile – e fallisce”. Grande segretezza sulla trama. Sul programma del Sundance si legge che si tratta del “racconto di quello che accade a un film maker francese, Terry Guetta, che intende riprendere il mondo segreto dell’arte di strada, e incontra Banksy. E a quel punto le cose cambiano drasticamente…
Banksy si limita a dire che “il film parla di un tipo che ha cercato di fare un film su di me. E’ tutto vero, soprattutto i pezzi in cui tutti noi mentiamo”…
Qui il trailer…
http://www.banksyfilm.com/[1]
Source URL: https://globalrights.info/2010/02/banksy-quando-i-graffiti-sbarcano-al-cinema/
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