by Talking Peace | 2010-02-02 9:13 am
I colloqui tra Sinn Fein e gli unionisti del DUP si sono conclusi. Il testo dell’accordo[1] è stato illustrato dal premier Peter Robinson, dal vice primo ministro Martin McGuinness e dai due premier inglese e irlandese. Il primo ministro Peter Robinson, che per un torbido affaire rosa che ha coinvolto la moglie (anche lei deputata DUP) aveva temporaneamente sospeso il suo ruolo di premier. Oggi ha ripreso il suo posto all’Assemblea per il nord Irlanda a Stormont.
Ascolta la dichiarazione di Gerry Kelly del Sinn Fein qui[2]
Il primo ministro inglese Gordon Brown ha dichiarato che se non si riuscirà a trovare un accordo a Belfast entro un tempo ragionevole si andrà alle elezioni anticipate per l’assemblea per il Nord Irlanda. Londra dunque non si limiterà a sospendere le istituzioni nordirlandesi, ma chiamerà alle urne nuovamente gli elettori.
I colloqui per cercare di salvare il governo condiviso nel Nord Irlanda sono entrati nella seconda settimana. I repubblicani del Sinn Fein e gli unionisti del DUP hanno ripreso lunedì mattina i colloqui con uno spirito ottimista.
Al centro della discussione l’attuazione dell’accordo di St Andrews[3], siglato nel 2006. Se si riuscirà a trovare ‘una quadra’, Londra dovrà finalmente trasferire anche il controllo su polizia e giustizia a Belfast. Ma non è un obiettivo facile, perché gli unionisti hanno tentato di giocare quella che il presidente del Sinn Fein ha definito la ‘carta orangista’. In altre parole il Dup (che nel governo condiviso ha anche il primo ministro) ha cercato di vincolare l’attuazione dell’accordo di St Andrews al permesso di far passare le parte unioniste attraverso le aree repubblicane. Quella della parate è sempre stata una patata
bollente: le manifestazioni orangiste si trasformavano in arroganti show di identità ma soprattutto erano pretesto per veri e propri assalti alle aree repubblicane.
I premier irlandese, Brian Cowen e inglese, Gordon Brown potrebbero tornare a Belfast per tentare un ultimo affondo e concludere colloqui che si sono avvitati su se stessi. “Dopo 80 ore di discussione – ha detto un provato Gerry Adams, presidente del Sinn Fein – mi sembrava di essere a una partita di hurling. Penso che siamo riusciti a prendere il controllo del campo per poter giocare equamente con il DUP”.
Lo scorso fine settimana il Sinn Fein si è riunito per decidere il da farsi. Il vice primo ministro, Martin McGuinness, era sul punto di rassegnare le sue dimissioni: “La questione delle parate – ha detto McGuinness – non è sul tavolo delle trattative”, così
confermando che il passaggio delle marce orangiste attraverso le zone repubblicane non poteva essere considerato merce di scambio.
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