by Talking Peace | 2010-02-20 1:16 pm
Mentre continuano azioni dell’ esercito israeliano nella strisca di Gaza ch ha già provocato una decina di vittime dall’inizio dell’ anno, la longa manus di Israele colpisce anche in altri paesi. Ieri la polizia di Dubai ha sollecitato formalmente alla Interpol che emetta un ordine di cattura internazionale contro il direttore del Mosad, i servizi segreti israeliani , Mair Dagan, come presunto organizzatore dell’ uccisione del leader di Hamas, Mahmud Mabhuh, avvenuta il 20 gennaio scorso in un hotel di lusso dell’ emirato arabo.
Il capo della polizia di Dubai, Dahi Jalfan Tamin, crede che l’omicidio fu perpetrato dai servizi segreti israeliani per l’estero “al 99%”. Per questo ha sollecitato all’Interpol l’arresto di 11 presunti agenti israeliani che parteciparono all’attentato. La decisione di perseguire Dagan è inedita. Dagan è stato capo del Shin Bet, servizi segreti interni, prima di essere nominato capo del Mosad nel 2002. In ambienti diplomatici si sostiene che il primo ministro israeliano, Netanyahu, abbia esteso la responsabilità del capo del Mosad per perpetrare un attacco all’Iran.
D’altro canto Emirati Arabi Uniti, Giordania e Hamas hanno ammesso che almeno due palestinesi hanno collaborato nell’assassinio del leader di Hamas. Secondo Hamas i due avevano lavorato per i servizi di sicurezza palestinesi leali al Presidente Mahmund Abbas.
L’attentato di Dubai avvenne lo stesso giorno in cui il rappresentante di Hamas in Cisgiordania, Aziz Dwaik, presidente del Consiglio Legislativo Palestinese, aveva dichiarato di accettare l’esistenza dello stato d’Israele. Dwaik affermò che sia lui come altri dirigenti di Hamas – inclusi il leader in esilio Khaled Mashal ed il primo ministro a Gaza, Isamil Hniyeh – appoggiano la creazione di uno Stato palestinese con le frontiere del 1967.
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