by Talking Peace | 2010-02-11 8:44 am
L’appello del manifesto. Berlusconi impone il voto di fiducia sul maxiemendamento che sancisce la fine del diritto soggettivo al contributo pubblico del quale finora hanno goduto il manifesto e un centinaio di testate no profit e di partito, tra cui L’Unità, Liberazione, Il Secolo d’Italia, la Padania, Avvenire, Europa e tanti altri. Il manifesto da trentanove anni (aprendo la via ad altri quotidiani) vive e combatte senza padroni e padrini alle spalle, con pochissima pubblicità e con la sola forza dei suoi lettori e abbonati. Questa è una condanna a morte, né più né meno. Non intendiamo mollare, protesteremo, combatteremo, andremo in piazza, saliremo sui tetti se necessario. Chiameremo i nostri compagni di sempre e i cittadini democratici a sostenere la nostra resistenza. Il pretesto dell’affossamento della libertà di stampa è che bisogna risparmiare, mentre si buttano soldi a man bassa in corruzione pubblica e privata. È un attacco mortale ai quotidiani no profit, alla libertà di stampa e alla democrazia del paese. Il capo di questo governo è padrone di una fetta enorme dell’informazione italiana e comanda su gran parte di quella pubblica e di quella privata di cui non è direttamente proprietario. Comincia dai piccoli e deboli per poi mettere in riga e addomesticare i forti. Per tutte queste ragioni, che riguardano la libertà del paese e non soltanto la vita del manifesto, chiediamo a tutti, a partire dal parlamento, dalle forze politiche e dagli altri quotidiani, anche nostri avversari, solidarietà, sostegno e iniziative comuni. Siamo furiosi, ma fiduciosi nella possibilità di una risposta forte a chi ci vuole giustiziare.
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