by Talking Peace | 2010-04-21 7:00 am
Sono arrivati alla conclusione a Cochabamba, in Bolivia, i lavori della Conferenza Mondiale dei Popoli sul cambiamento climatico e i diritti della Madre Terra. Tre giorni di dibattito, 17 gruppi di lavoro previsti, numerose conferenze centrali e eventi autogestiti.
La cerimonia di inaugurazione ufficiale si è svolta allo stadio di Tiquipaya, alla presenza del presidente boliviano Evo Morales e del vicepresidente Alvaro Garcìa Linera. La Bolivia ha ospitato l’importante evento internazionale dopo averlo convocato all’indomani del fallimento del vertice di Copenaghen.
“Dobbiamo unire i nostri sforzi in difesa della Madre Terra. – ha detto Morales durante il discorso di apertura. ”Rifiutiamo di piegarci agli interessi economici capitalisti che hanno affondato la conferenza di Copenaghen. Affinchè questo non si ripeta lavoreremo tutti insieme all’articolazione di una proposta condivisa e concreta tale da poter incidere sulle politiche globali che minacciano la sopravvivenza del nostro pianeta.”
Oltre15.000 i delegati, tra attivisti, studiosi, intellettuali provenienti da 170 paesi. 90 le delegazioni presenti in rappresentanza di altrettanti governi. E ci sono state anche circa 1.000 persone che non sono riuscite ad arrivare a Cochabamba dal’Europa per i disagi alla circolazione aerea causati dal vulcano islandese in eruzione.
Imponenti gli sforzi organizzativi messi in atto dal governo e dalle amministrazioni locali boliviane per organizzare un evento di queste proporzioni in un tempo così ristretto. Nel campus dell’università di Tiquipaya, due km a nord ovest da Cochabamba, sono state allestite le sale per le centinaia di attività autogestite. La sala stampa allestita nell’Hotel Regina ha continuato a ricevere centinaia di giornalisti arrivati da tutto il mondo.
Tra le conferenze principali del vertice, una sui modelli alternativi di sviluppo per raggiungere il Buen Vivir e l’armonia con la Natura (al tavolo, moderato da Giuseppe De Marzo di A Sud, c’erano gli altri Frei Betto, il ministro degli esteri Choquehuanca, Vandana Shiva); una sulla costituzione del Tribunale di Giustizia Climatica – una delle proposte centrali in discussione a Cochabamba, con la partecipazione di Miguel D’Escoto, e Adolfo Perez Esquivel. E ancora panel sul debito ecologico, i diritti della natura, le migrazioni climatiche.
Ognuno dei 17 gruppi di lavoro ha presentato alle conferenze centrali documenti di analisi e proposte. L’insieme delle proposte emerse da Cochabamba costituiranno una agenda di azione e un calendario di priorità attraverso i quali arrivare a Cancun, alla prossima Conferenza delle Parti sul clima, che si terrà a fine anno a Cancun, in Messico.
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