by Talking Peace | 2010-08-12 10:23 am
L’avvocato sudafricano. Brian Currin, promotore della dichiarazione di Bruxelles[1], ha detto che “ETA non ha una data limite” per effettuare una dichiarazione di tregua definitiva però ha aggiunto “non può protrarsi nel tempo”. Sulla questione, ha considerato “positivo” il dialogo tra Sinistra Indipendentista, Eusko Alkartasuna e Aralar, per favorire una presa di posizione dell’organizzazione armata Currin, che si definisce un “facilitatore” per favorire dialogo tra Governo spagnolo ed Sinistra Indipendentista basca ha anche aggiunto che il riavvicinamento dei prigionieri baschi al Paese basco “può essere un fattore importante che può contribuire ad aiutare il processo ad avanzare”. Un dichiarazione che è stata intenzionalmente mal interpretata dal Partido Popular, il quale ha colto l’occasione per attaccare il Governo Zapatero accusato, di “offendere le vittime del terrorismo” a causa di alcuni trasferimenti di prigionieri baschi in carceri prossime al Paese basco. In realtà si trattava di alcuni militanti storici dell’ organizzazione armata basca che avevano manifestato pubblicamente il loro distanziamento da ETA. Currin, infatti, ha detto esplicitamente d non voler pronunciarsi su queste misure individuali adottate dal Governo spagnolo. Le preoccupazioni sui risvolti internazionali che il dialogo politico sulla questione basca sta provocando nel Governo di Zapatero, sono stati colti dal Governo sudafricano guidato dall’African Nacional Congress, partito più volte citato in questi anni come possibile mediatore nel conflitto basco spagnolo. Sia Brian Currin, “il mio lavoro di facilitazione e mediazione lo faccio come iniziativa personale e non i rappresentazione del ANC, ne del Governo di Pretoria, che Ibrahim Ibrahim, viceministro sudafricano e segretario della Politica Internazionale del ANC hanno ripetuto e confermato al PSOE che “assolutamente” l’esecutivo di Pretoria e il partito di Nelson Mandela sono estranei alla mediazione in corso. Chi invece ricorda che la situazione è ancora lungi da trovare il canale del dialogo costruttivo è la Sinistra indipendentista basca che attraverso alcuni suoi amministratori pubblici, la sindaca di Hernani, Marian Beitialarrangoitia, e quello di Elorrio, Niko Moreno, ha denunciato la “ubriacatura repressiva” del Governo spagnolo contro la Sinistra Indipendentista da quando questo movimento ha scelto “il confronto politico ideologico e democratico”. Hanno citato come esempi, “rafforzare duramente la politica penitenziaria o le richieste di numerosi anni di condanna dei pubblici ministeri contro decine di militanti della sinistra indipendentista”. Ciononostante, i due esponenti politici baschi hanno sottolineato che queste misure non distoglieranno la Sinistra Indipendentista dalla scelta strategica di affrontare il contenzioso basco-spagnolo attraverso il dialogo ed il confronto per vie politiche.
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