by Talking Peace | 2010-09-25 8:52 pm
Trenta organizzazioni politiche, sindacali e sociali basche firmano l’accordo di Gernika per uno scenario di pace e dialogo.
La cerimonia si è svolta nel Lizeo Antzokia di Gernika. Dopo il saluto del sindaco della cittadina basca, José Mari Gorrono, è stato letto il documento – che potete leggere di seguito – “Accordo per uno scenario di pace e soluzioni democratiche” in euskara, castigliano e francese. Hanno sottoscritto il documento Rufi Etxeberria, per la sinistra indipendentista , Peio Urizar (EA), Patxi Zabaleta (Aralar), Joseba Garai (AB) y Oskar Matute (Alternatiba). Fino ad ora, sottoscrivono l’accordo di Gernika tra gli altri i sindacati LAB, EHNE, Hiru, ELB, ESK, STEE-EILAS, le organizzazioni giovanili delle organizzazioni politiche firmanti e associazioni come Etxerat, Gernika Batzordea, Herria 2000 Eliza, Euskaria y AEK.
Accordo per uno scenario di pace e soluzioni democratiche
Euskal Herria sta vivendo la possibilità di incanalare il conflitto politico e il conflitto violento verso uno scenario di pace e soluzioni democratiche.
In questa direzione, si dovrà articolare in primo luogo una situazione di non violenza con garanzie e un primo stadio di normalizzazione politica sulla base dei seguenti contenuti:
– La dichiarazione di ETA di un alto al fuoco permanente, unilaterale e verificabile dalla comunità internazionale come espressione della volontà per un definitivo abbandono della sua attività armata.
– Riconoscimento dei diritti civili e politici permettendo l’attività e lo sviluppo di tutti i progetti politici, considerando che il riconoscimento e la protezione senza alcuna eccezione di tutti di diritti umani è base fondamentale degli stessi. In tal senso, esigiamo la derogazione della Legge dei Partiti Politici costituendo uno strumento giuridico sul quale si basano le violazioni di diritti fondamentali.
– La scomparsa di ogni tipo di minacce, pressioni, persecuzioni, arresti e torture contro ogni persona a causa della sua attività o ideologia politica.
– La fine della politica penitenziaria che si adotta nei confronti dei prigionieri e prigioniere politiche basche, pianificata fino ad ora come parte delle strategie del conflitto, e l’adozione delle seguenti misure come primo passo del cammino verso l’amnistia, che conduca alla assenza totale di prigionieri/e ed esiliati/e che sono conseguenza del conflitto:
– La revisione dei processi giudiziari contro persone e strutture organizzative derivati dalla loro attività politica.
– La derogazione di giurisdizioni, di tribunali speciali, di tutta la legislazione di eccezione e con esse l’eliminazione della incomunicazione
– L’annullamento di misure restrittive e/o proibitive per la loro attività politica imposte a militanti e organizzazioni indipendentiste.
– Impulsare la partecipazione di agenti internazionali al fine di verificare che non vi sia alcuna violazione dei diritti umani.
Le organizzazioni politiche, sindacali e sociali richiedono a ETA e al Governo spagnolo l’assunzione di decisioni e iniziative che permettano configurare uno scenario di queste natura, uno scenario di non violenza con garanzie e di normalizzazione politica progressiva.
Allo stesso tempo, le parti firmanti consideriamo che nell’ambito di un processo di queste caratteristiche, dove si sia consolidato questo scenario di pace e normalizzazione politica sufficienti, sarà imprescindibile attivare spazi di dialogo e negoziazione politica per affrontare nella loto integrità le cause e le conseguenze del conflitto.
Questo processo di dialogo e negoziazione politica si deve basare sui seguenti principi e contenuti:
– Il dialogo e la negoziazione in tutti gli ambiti si reggeranno da impegni stabiliti dai cosiddetti “Principi di Mitchell”.
* Utilizzo di mezzi esclusivamente democratici e pacifici per risolvere questioni politiche.
*Opposizione a qualsiasi tentativo di utilizzare la forza o minacciare di utilizzarla per influire sul corso o sui risultati ottenuti nella negoziazione multipartitica.
*Impegno di rispettare i termini di qualsiasi accordo raggiunto nelle negoziazioni multipartitiche, cosi come ricorrere solo a metodi esclusivamente democratici e pacifici per cercare di modificare qualsiasi aspetto di questi accordi.
-Il processo di negoziazione per l’ottenimento di accordi politici sarà patrimonio esclusivo degli agenti politici, sindacali e sociali.
– I contenuti del dialogo politico ricercheranno un accordo includente tra tutte le culture politiche del paese, sul riconoscimento tanto della realtà nazionale basca come del diritto a decidere e al rispetto alla volontà popolare democratica sul modello giuridico istituzionale interno e sul tipo di relazione con gli stati, inclusa l’indipendenza.
– Necessita di un riconoscimento, riconciliazione e riparazione di tutte le vittime originate dal conflitto politico e la realtà delle molteplici violenze.
Oggi, come conseguenza del modello sociale esistente, la partecipazione degli uomini e delle donne non è uguale. Per questo, le donne devono essere soggetto attivo della soluzione poiché non sono estranee al conflitto.
Tutti i postulati affrontati in questo documento sono assunti dalle organizzazioni politiche sindacali e sociali firmanti dello stesso, che s’impegnano a compirli e a trasmetterli agli agenti internazionali e a lavorare nella attivazione popolare della società basca affinché la sua cittadinanza li faccia propri e si collochi come unica garante della evoluzione del processo di soluzione democratica.
Euskal Herria, 25 settembre 2010
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