TORTURA

by Talking Peace | 2010-09-25 8:23 am

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Il 14 settembre scorso vennero arrestate nel Paese basco, in una operazione diretta dal giudice dell’ Audiencia Nacional Grande Marlasca, nove persone accusate di essere militanti del illegale movimento Ekin. Il ministero degli Interni e i quotidiani spagnoli hanno salutato con soddisfazione degli arresti contro “ i portavoce dell’ ETA”. I famigliari dei detenuti e associazioni per diritti civili avevano manifestato preoccupazione per i possibili maltrattamenti o torture che i loro parenti avrebbero potuto subire durante i cinque giorni di isolamento, come previsto dalla legge antiterrorismo, in mano delle forze di sicurezza,  . Le nove persone arrestate hanno denunciato nelle loro deposizioni dinnanzi al giudice Marlasca le violenze subite. Il giudice come ha fatto in diverse altre occasioni non ha tenuto conto delle denuncie e ha deciso il carcere preventivo per tutte e nove le persone arrestate.

Ecc alcune di queste denuncie:

Sandra Barrenetxea, arrestata a Bilbao

“Mi strapparono i pantaloni mentre mi forzavano per farmi aprire le gambe”.

Le molestie sessuali sono state nuovamente utilizzate in questa operazione di polizia, soprattutto contro le donne: Barrenetxea è stata spogliata dei suoi vestiti durante il trasferimento a Madrid, che ha fatto nuda dalla cintola in su e tra insulti, colpi e toccamenti del seno. Un guardia civil arrivò a strappargli i pantaloni mentre la forzava ad aprire le gambe ed un altro non smetteva di colpirla sulla testa. Barrenetxea ha denunciato che fu obbligata a rimanere durante tutti gli interrogatori in mutande e di aver subito minacce di stupro in più occasioni.

Anaiz Ariznabarreta, arrestata a Noja.

“Mi hanno denudato durante gli interrogatori e ho subito toccamenti sul seno e nella vagina”

Le torture contro la giovane di Eibar sono iniziate nel trasferimento a Madri, dove venne spogliata dalla cintola in su subendo toccamenti sul seno ed insulti di carattere sessuale. Pratiche di tortura che si ripeteranno  nei i successivi cinque giorni durante, dove venne interrogata sempre nuda. La testimonianza di Arizbarreta riferisce anche di come fu avvolta in una coperta e poi con della gomma piuma e che in questa situazione venne fatta sedere con un guardia civil sopra mentre altri cinque agenti non smettevano di gridare, insultare e minacciarla (…)

Egoitz Garmendia, arrestato a Gasteiz

“Tre guardia civil saltavano sopra di me stando io avvolto nella gomma piuma”

L’abitante di Otxandio arrivò a perdere conoscenza in numerose occasioni a causa del dolore e dell’asfissia. Oltre all’applicazione della “borsa”- collocare una borsa di plastica sul capo per provocare asfissia–  che sono arrivati a collocargliela dopo avergli chiuso la bocca con nastro adesivo o gettandogli acqua sul viso dopo avergliela tolta, Garmedia ha denunciato duri pestaggi da parte degli agenti dell’istituto armato. riferisce che in numerosi occasioni è stato avvolto e legato in una coperta e poi avvolto ancora in un materasso di gomma piuma, sul quale saltavano tre guardia civiles “Uno saltava sui miei testicoli, l’altro sulla testa e un altro sui piedi” ha detto. Garmendia ha denunciato di essere stato colpito ripetutamente sui testicoli ed aver subito simulazioni di stupro con un palo. Dopo un interrogatorio è stato completamente bagnato e avvolto in una coperta e costretto a rimanere in cella in queste condizioni

Il silenzio dei mass media spagnoli sulle denuncie è ormai una costante nonostante organismi internazionali come Amnesty Internacionl o il Comitato contro la Tortura delle Nazioni Unite abbiano in diversi casi confermato queste denuncie.  Uno degli avvocati d’ufficio, la legge antiterrorismo impedisce durante i cinque gironi la presenza di un avvocato di fiducia, ha manifestato al giudice Marlasca i suoi sospetti sul modo nel quale è stata effettuate le deposizioni alla Guardia Civil. L’avvocato ha affermato che quando venne chiamato per assistere alla deposizione del suo assistito, li venne imposto di stare dietro l’imputato, il quale non poteva spere se era o meno difeso da un avvocato.  L’avvocato affermò, inoltre, che le risposte date dal suo assistito erano “poco meditate e automatiche”, fatto questo che poteva far pensare che fossero state preparate per arrestato. Questo sospetto aumentò dopo che lo tesso avvocato fu testimone delle deposizioni di altri due arrestati, visto che la terminologia  utilizzata era molto simile. Inoltre l’avvocato ha detto che gli è stato proibito stare con i suoi assistiti e che non ha potuto vedere le informative della polizia, sostenendo quindi che il diritto alla difesa era stato violato. Il giudice Maralasca non ha tenuto nemmeno in considerazione queste denuncie.

Questi arresti erano stati considerati dalla sinistra indipendentista ed altre forze politiche e sindacali basche come un tentativo di ostacolare la costruzione di un processo democratico che possa risolvere il conflitto basco spagnolo. Un tentativo repressivo, è stato ribadito, che non sortirà effetti perché la strada intrapresa è definitiva.

A conferma di questo, uno degli arrestati, Eneko Compains, durante al sua deposizione ha detto al giudice. “ Sono sicuro che presto gli arresti di questo tipo saranno cose del passato, perché Euskal Herria va a intraprendere il cammino verso la pace mediante il dialogo e la negoziazione”.

 

 

Source URL: https://globalrights.info/2010/09/tortura-e-processo-democratico/