by Talking Peace | 2010-12-16 4:19 pm
Lo scenario politico basco è in continuo movimento dopo la decisione della sinistra indipendentista di adottare un modello organizzativo ed una strategia che escluda la necessita di una azione politico militare per risolvere il contenzioso politico basco spagnolo. Al di là degli ostacoli imposti dal Governo spagnolo per impedire una presenza della sinistra indipendentista basca nelle competizioni elettorali e quindi nelle istituzioni spagnole, le forze politiche prendono atto che questa ipotesi modificherebbe sostanzialmente il panorama elettorale e politico basco. Per la correlazione di forze nella CAV e nella Navarra il dibattito politico presenta dei distinguo. L’attenzione è principalmente puntata sulle elezioni amministrative del maggio 2011 anche se da parte della Sinistra indipendentista è stato sottolineato più volte che seppur importante una convergenza delle forze favorevoli alla sovranità basca e di sinistra è un obiettivo strategico che va al di là della scadenza elettorale. In Navarra, Nafarroa Bai la coalizione che nel 2007 nelle elezioni regionali in Navarra divenne la seconda forza politica ha ufficialmente escluso la possibilità di confluire in una lista elettorale comune con la Sinistra Indipendentista. Quest’ultima che aveva avanzato l’offerta considera che senza una convergenza di tutti gli abertzales di sinistra in un soggetto politico unitario non sarà possibile un cambiamento politico nella regione. L’invito rivolto dagli esponenti della SI aveva trovato in Nafarroa bai una sostanziale risposta negativa comune. I motivi di questo diniego sono diversi. Innanzitutto l’eterogeneità della coalizione. Aralar, EA, PNV Batzarre più “indipendenti” aveva dato vita a quello che rappresentò la sorpresa delle elezioni del 2007. Ma i problemi si manifestarono poche settimane dopo quel importante risultato. L’idea del cambiamento con un accordo con PSN che scalzasse del poter i regionalisti di destra dell’ UPN si sciolse non tanto per il caldo di quell’estate, quanto per il richiamo all’ordine lanciato dal comitato federale “centrale” del PSOE che da Madrid impose la questione di stato firmando invece un patto “antinatura” con UPN. La delusione per questo matrimonio impossibile ha aperto la strada a dispute interne che sono in parte rientrate in vista della scadenza elettorale del maggio del prossimo anno. Non tutti però sono rimasti. Batzarre un piccola formazione navarra si è staccata dalla coalizione per confluire in una piattaforma elettorale con Izuierda Unida de Navarra. Per le principali forze le cose comunque non sono lineari. Sia per la candidatura del candidato alla presidenza della Comunita Foral Navarra, per Aralar Patxi Zabaleta mentre per EA le preferenze sono per l’unica deputata alle Corte di NB, Uxue Barkos ma anche per gli accordi sottoscritti su diversi tavoli dalle diverse forze politiche. EA e Sinistra indipendentista nell’ambito della accordo politico strategico nazionale basco hanno stipulato una piattaforma programmatica per la navarra, pur dichiarando che non ha fini elettorali, alla quale no ha aderito Aralar che invece in questo provincia ha stipulato nell’ambito di Nafarroa bai un accordo con il PNV che in Navarra gode di uno scarso seguito elettorale e che si oppone a qualsiasi accordo elettorale con la SI. Ed a aprire la stagione degli accordi bilaterali, alla fine dell estate scorsaci avevano pensato Aralar e EA avevano sancito un patto di continuità del progetto Nafarroa Bai. Sembra soprattutto Aralar ad avere più reticenze nel partecipare a questo progetto di convergenza della sinistra per la sovranità basca sia per una sorta diffidenza nei confronti della Sinistra Indipendentista da cui ne usci nel 2002 sia per ritagliarsi un proprio spazio politico in questa provincia dove Aralar gode dei maggiori consensi. Rimane il dubbio fondato che questa scommessa sia azzardata anche perché l’esigenza di una unita di tutte le forze politiche e sociali a sinistra del PNV è stata espressa in modo trasversale da decine migliaia di persone che chiedono un cambio non solo istituzionale ma anche politico ed economico. Significativo in tal senso è l’Accordo di Gernica a favore di un processo democratico sottoscritto da tutte le forze progressiste per la sovranità basca la cui presentazione provinciale non ha visto la partecipazione di Aralar ne in Navarra ne in Alava. La scelta della SI costringe tutti a prendere atto che un cambiamento profondo è in atto e che l’illegalizzazione ha ibernato questo potenziale sociale e politico. Come testimoniarono le elezioni europee de 2009 dove Iniciativa Internacionalista appoggiata dalla SI divenne la terza forza politica scavalcando in numero di voti al somma di quelli ottenuti dalle coalizioni di riferimento di EA e Aralar. Preoccupati di questo possibile scenario democratico sono gli apparati dello stato. Il Fiscal General (procuratore generale) Conde Pumpido ha detto, poco dopo il rifiuto di NB di stringere un accordo con la SI che “la SI non parteciperà alle elezioni in Navarra” nonostante la stessa SI abbia annunciato la presentazione di un nuovo partito che adempi quanto stabilito dalla legge sui partiti. Ancora una volta la questione navarra diviene per lo stato spagnolo un baluardo nella lotta contro il progetto politico basco. Una posizione ovviamente legittima nel momento in cui ai cittadini e cittadine navarre venga data la possibilità di esprimersi e scegliere liberamente tutte le opzioni politiche presenti.
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