ANCORA MANIFESTAZIONI, ANCORA TORTURE

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Migliaia di persone sono sfilate oggi per le vie di Pamplona, convocate dalle associazioni e partiti che hanno sottoscritto ‘Accordo di Gernika” per protestare contro l’operazione di polizia di martedì scorso che ha portato all’ arresto di 10 persone in Navarra e Araba (provincia di Vitoria). Per sei di loro è stato confermato l’arresto con l’accusa di “intergazione o collaborazione con ETA”e incarcerati, 2 hanno avuto la liberta su cauzione mentre  altri due sono stati posti in liberta. Mentre i quattro posti in libertà hanno dichiarato che il loro “trattamento è stato corretto”, i sei incarcerati hanno denunciato torture e maltrattamenti durante il periodio di permanenza nelle mani dei corpi di sicurezza spagnoli.  Tra questi, Inigo Gonzales ha rivelato al giudice Fernando Grande Marlasca e al medico forense che ha subito la “borsa” (collocazione di una borsa di plastica sul capo fino a provocare asfissia) in varie occasioni e che è stato colpito su tutto il corpo. Ha anche detto che durante il periodo che è rimasto nelle mani della Guardia Civil, è stato minacciato dell’applicazione degli elettrodi e di stupro.  Jon Patxi Arratibel ha denunciato anch’esso al giudice quello che ha definito un’”Inferno”. Ha detto che in una delle deposizioni realizzate durante la permanenza nelle nani della polizia ha aggiunto alla sua firma “aztnugal”, cioè laguntza (aiuto)scritto al rovescio. Questo per esprimere che “necessitava di aiuto durante le dure sessioni di tortura”. Gorka Mayo, un altro degli arrestati, è stato sottoposto a lunghi interrogatori sulla situazione politica e sulla svolta strategica della sinistra indipendentista. Fin dal primo momento chiese l’”Habeas Corpus” e comunicò alla segretaria giudiziaria che non avrebbe dichiarato. Dinnanzi al giudice ha dichiarato di essere militante della sinistra indipendentista e che ratifica la scelta strategica adottata. Come sempre è avvenuto nelle altre operazioni di polizia da lui ordinate, il giudice Marlaska non ha tenuto conto delle denuncie fatte dagli arrestati, nonostante, come sostiene il movimento pro amnistia basco, l’avvocato d’ufficio di Xabier Beotegi avesse comunicato al giudice maltrattamenti e quello di Inigo Gonzales ha fatto riferimento alla possibilità che ci siano stati.

Queste denuncie sono state presenti nella manifestazione di Pamplona aperta da uno striscione che riportava la scritta “Sul cammino della pace. Soluzioni democratiche. Basta arresti”. Immediatamente dopo un altro striscione sorretto dai famigliari degli arrestati recitava “Aski da. Mai più”.


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