NUOVE REAZIONI AL COMUNICATO DI ETA
Se Governo spagnolo e i partiti PSOE, PP e IU hanno concordato nel definire il comunicato di ETA “non sufficiente” lasciando per ora inalterata la posizione, di chiusura, dello Stato spagnolo, di diverso avviso, ancora una volta, è Jesus Eguiguren presidente del Partito Socialista d’Euskadi. La voce fuori dal coro per antonomasia, ha definito “importante” il comunicato di ETA e ha auspicato “se abbiamo buona sorte” che i tribunali legalizzino Batasuna e che i prigionieri baschi “possano essere rinchiusi in tre quattro carceri prossime a Euskadi” affinché “si possa continuare su questa strada”.
Anche Briuan Currin il mediatore internazionale che sta coordinando le personalità internazionali che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Bruxelles si è dichiarato compiaciuto della dichiarazione della organizzazione armata basca e che “vede indicatori” che possono condurre alla fine della violenza. Un mediazione internazionale che però nuovamente è stata respinta dalle autorità spagnole. Questa volta è stata la portavoce del Governo autonomo basco, la socialista Idoia Mendia, a considerare non necessari “ne mediatori ne esperti internazionali”.
Dal canto suo il segretario del maggior sindacato basco ELA, Txuki Munoz, considera che lo Stato commetterebbe “un oltraggio se non approfittasse le opportunità che si presentano per la pace, con scetticismo, perché se guardiamo cosa è avvenuto in questi processi ci sta lo scetticismo, però ciò che ci propone la Dichiarazione di Bruxelles e il Gruppo Internazionale è una opportunità da esplorare e noi esigiamo che si esplori”.
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