NUOVI ARRESTI E DENUNCIE
Altri arresti oggi in due diverse operazioni dopo quelli di questa mattina che hanno portato alla arresto di dieci persone. A Baiona sono stati arrestati dalla polizia francese Igor Uriarte e Aiala Zabala sulla base di due mandati di cattura europei emessi dalla Audiencia Nacional spagnola. A Andoain invece è stato arrestato dalla polizia autonoma basca, Ertzantza, Urtzi Azpiroz giovane basco accusato di azioni di kale borroka (azioni di sabotaggio) nel 2002 oltre alla accusa di “appartenenza a Segi”. Intanto ci sono reazioni agli arresti di questa mattina in Navarra e Alava. Per la sinistra indipendentista “lo Stato ha paura delle parole e per questo usa la violenza sistematica” mentre per Eusko Alkartasuna questa operazione cerca di “intralciare il processo irreversibile aperto”. Aralar oltre a denunciare che “gli arresti non rispondono alle petizioni contenute nell’Accordo di Gernika” esigendo il suo compimento, ha reclamato “con più forza che mai” che “agli arrestati vengano rispettati tutti di diritti” Diritti che l’Ararteko (Obudsman) della Comunidad Autonoma vasca, in una relazione sulle denuncie di torture o maltrattamenti ne constata la carenza – osservata da diversi organismi di prevenzione – nel “sistema di garanzie” che, in teoria, deve applicarsi a tutte le persone arrestate durante il regime di in comunicazione. Tra le misure contestate vi è appunto l’incomunicazione per un massimo di cinque giorni, durante i quali gli arrestati vengono “interrogati” dalle forze di sicurezza. Tale misura è stata applicata ancora una volta dal giudice Marlasca alle dieci persone arrestate oggi.
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Sinistra Indipendentista, Eusko Alkartasuna Alternatiba: NUOVO ACCORDO PER LA SOVRANITA’ E IL CAMBIO SOCIALE
Dopo l’accordo strategico firmato a Bilbao nel giugno 2010 tra Sinistra Indipendentista e Eusko Alkartasuna domenica scorsa a Gasteiz (Vitoria) un nuovo passo è stato compiuto verso la creazione della convergenza per la “sovranità di sinistra e progressista basca”. Ad aggiungersi ai firmatari di Bilbao è arrivata Alternatiba, una scissione di Ezker Batua, Izuierda Unida basca, che aveva sottoscritto anche la Dichiarazione di Gernika.
Nel palazzo dei congressi Europa, gremito di militanti delle formazioni politiche firmatarie, Pello Urizar (EA), Jone Goirizelaia (SI) e Oskar Matute (Alternatiba) hanno spiegato i motivi di questo accordo.
Urizar dopo aver rivendicato il ”diritto dei baschi ha disegnare il proprio vestito” ha rimarcato che ogni organizzazione pur mantenendo i propri obiettivi e identità lavorare anno in modo congiunto sui punti comuni stabiliti nel documento sottoscritto.
Urizar segnalò che “le organizzazioni firmatarie si compromettono a perseguire il loro fini unicamente per vi pacifiche e democratiche” includendo “dal alvoro istituzionale alla disobbedienza civile”.
Jone Goirizelaia ha sottolineato che questo accordo arriva in un momento trascendentale dopo che ETA ha preso una “decisione senza precedenti e storica” con l’annuncio della tregua generale, permanente e verificabile.
La rappresentate della SI ha detto che si “è aperto la porta a una nuova fase politica” invitando al lavoro ed a “essere perseveranti ed attivi” sapendo che non mancheranno “le provocazioni”. Inoltre ha riaffermato che i firmatari di questo accordo difendono tutti i diritti per tutte le persone e la legalizzazione di tutti i progetti politici, aggiungendo che verrà “svelato quanto di mercenario c’è nel conflitto”
Oska Matute è stato incaricato per sviluppare la parte dell’accordo che riguarda il modello socioeconomico. Considerando che “l’economia è il cuore della politica” i firmatari si compromettono nel “porre l’economia al servizio dei cittadini”. Dinnanzi alla dicotomia tra “difendere le persone e i loro diritti o il capitale e il suoi benefici” la scelta sulla prima opzione è inequivocabile. Matute ha colto l’occasione per annunciare l’appoggio di EA; SI, e Alternatiba allo sciopero generale che la maggioranza sindacale basca ha indetto per il 27 gennaio contro la riforma delle pensioni annuncia dal Governo Zapatero.
Euskal Herria ezkerretik
Il documento sottoscritto riguarda le quattro province di Hego Euskal Herria (province nello stato spagnolo)
Di seguito alcuni estratti:
1. Contesto della congiuntura
Euskal Herria si trova attualmente scossa da correnti sociopolitiche e socioeconomiche che incidono direttamente nella violazione dei diritti individuali e collettivi. Questa situazione è generata per tre motivi complementari: le strutture e politiche che hanno generato la crisi sistemica, le carenze democratiche degli stati spagnolo e francese e l’esaurimento dei quadri giuridici.
La ferma volontà di superare gli esauriti quadri giuridico politico attuali, che non rispondono ai desideri della maggioranza sociale del paese, la crisi del sistema socioeconomico e il quadro istituzionale artificiale, che limita i diritti individuali e collettivi della società basca e di Euskal Herria, ci ha portato all’impegno di lavorare in modo congiunto.
Alla negazione del diritto di Euskal Herria a definire il suo futuro come nazione, si unisce una situazione di profonda crisi del sistema, attaccando le basi del welfare state con il pretesto della crisi economica mediante la promozione di misure socioeconomiche regressive che influiscono sulla qualità della vita delle classi popolari.
Turkish army trains children for war in Serêkaniyê and Girê Spî
The Turkish army is recruiting and training children for their mercenary groups in the occupied areas of Serêkaniyê and Girê
EUSKAL HERRIA; UNO SCIOPERO COME CHIAVE DI LETTURA (VIDEO)
Lo sciopero di ieri Hego Euskal Herria, le province basche del sud, ha diverse letture. La prima che sono le