PAESE BASCO: SI E’COSTITUITO IL GRUPPO INTERNAZIONALE DI CONTATTO

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Come era stato annunciato dopo la dichiarazione di “alto al fuoco generale, permanente e verificabile” dell’organizzazione ETA del 10 gennaio 2011, lunedì scorso è stato presentato a Bilbao il gruppo internazionale di contatto, scaturito dalla iniziativa della Dichiarazione di Bruxelles, che si prefigge lo scopo di facilitare e nel caso mediare tra le parti per la soluzione politica del conflitto. Coordinati dal sudafricano Brian Currin i cinque componenti il gruppo hanno già iniziato i lavori per preparare un programma delle prossime iniziative.  L’ostracismo manifestato sia dal Governo spagnolo che da quelli autonomi basco e navarro, con la motivazione fondamentale che la verifica de i passi intrapresi da ETA e sinistra indipendentista spetta alle forze di sicurezza ed alla magistratura spagnole,  fa da contraltare sia all’opinione della maggioranza della forze politiche e sociali basche sia dalla storia recente dei tentativi di soluzione negoziale del conflitto basco, spagnolo e francese. Dalle conversazioni di Algeri (1987 1989), all’ultimo dialogo fallito del 2006 2007, passando per il processo di Lizarra Garazi, la mediazione internazionale è stata presente e riconosciuta da ambedue le parti.

I cinque membri della commissione sono

Silvia Casale. Criminologa. Dal 1998 è stata membro della Commissione di Revisione delle sentenze in Irlanda del Nord.  Ha fatto parte degli organismi europeo e delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura.

Pierre Hazan, professore universitario di Giustizia Transnazionale nelle Università di Ginevra e Sciences-Po di Parigi  Giornalista e scrittore – con iil libro “Judging War, Judging History, Behind Peace and Reconciliation” ha ricevuto il premio  Georges Dreifuss. Ha collaborato con l’Alto Commissariato dell ONU per i i Diritti Umani.

Rymond Kendall, fu segretario generale dell’ Interpool dal 19985 al 2000. Al termine del suo mandato venne nominato segretario generale onorario di questa organizzazione. Attualmente collabora con diverse entità non governative nel’ambito della sicurezza.

Nuala O’Loan, dal 199 al 2007 fu Ombudsmann in Irlanda del Nord  in materia di polizia. Attualmente è membro della Camera dei Lord ed ambasciatrice d’Irlanda per la risoluzione dei conflitti ed inviata speciale per Timor Est

Alberto Spektorowski, attualmente insegna Scienze Politiche presso Università di Tel Aviv. Ha esercitato docenza anche presso le Università di Columbia University e University of Wisconsin degli Stati Uniti nonché nella Interdisciplinary College de Herztilia d’Israele. Fu consulente del ministro degli Esteri israeliano Shlomo Ben Ami durante i negoziati israelo-palestinesi di Camp David, luglio 2000

Per informare sul procedere dei lavori il ICG ha creato un sito web http://icgbasque.org/


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HONDURAS: MASSACRO E BARBARIE NEL BAJO AGUAN – Giorgio Trucchi

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È stato un vero massacro quello di lunedì 15 novembre, nella finca El Tumbador, municipio di Trujillo, nel nord dell’Honduras. Un esercito di più di 200 guardie di sicurezza del produttore di palma africana Miguel Facussé Barjum, presidente della Corporazione Dinant, ha attaccato con armi di grosso calibro i membri del Movimento contadino dell’Aguán, Mca, i quali avevano recuperato quelle stesse terre da oltre nove mesi. Terre che erano state usurpate loro dal sanguinario impresario per seminare palma africana. 

L’attacco dei gruppi paramilitari ha lasciato un tragico saldo di cinque morti – Teodoro Acosta (45), Ignacio Reyes (50), Raúl Castillo, 45, Ciriaco Muñóz (45) e José Luis Sauceda Pastrana (32) -, uno scomparso – Noé Pérez – e vari feriti, alcuni dei quali sono ricoverati in gravi condizioni. 
“Le guardie di Facussé sono arrivate alle 5 di mattino e hanno intimato ai contadini di abbandonare il luogo. Di fronte al rifiuto di questi ultimi hanno chiamato rinforzi. Sono arrivate più di 200 guardie e senza proferire parola hanno aperto il fuoco con armi di grosso calibro”, ha raccontato Santos Cruz, membro del Mca, alla Lista Informativa “Nicaragua y más” e a Sirel. 
Secondo varie testimonianze, le guardie dell’impresario palmero hanno usato armi da guerra: AK-47, M-16 e fucili R-15. Hanno invaso la proprietà e hanno iniziato a inseguire i membri del Mca per più di quattro ore. Nemmeno la Polizia, che come sempre è arrivata quando la situazione si era calmata e il massacro consumato, è potuta entrare nel terreno, in quanto totalmente controllato e protetto dalle guardie.  “È stato un massacro. Hanno sparato per uccidere. La gente scappava tra le palme, cercando di proteggersi. Ci sono ancora due compagni scomparsi (uno, José Luis Sauceda, è stato poi ritrovato assassinato con tre colpi di R-15 al volto dopo l’intervista ndr) e non sappiamo se si siano nascosti o se siano stati assassinati e i loro corpi sono ancora nella proprietà. Nessuno può entrare. Queste terre sono nostre e le difenderemo”, ha spiegato Cruz

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