VENEZIA, 11-12 FEBBRAIO 2011. PROCESSI DEMOCRATICI DI SOLUZIONE DEI CONFLITTI.ESPERIENZE DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA.

Loading

Venerdì 11 febbraio 2011
ore 15 -19
Prima parte
Processi democratici di soluzione dei conflitti: riconoscimento dell’ interlocuzione e ambito di decisione
Introduce e coordina: Gianni Tognoni, Segretario Generale Tribunale Permanente dei Popoli
Demir Celik, BDP, Partito della Pace e Democrazia, kurdo
Jone Goirizelaia, avvocata, rappresentante Sinistra Indipendentista Basca
Alex Maskey, Sinn Fein, deputato Assemblea per il Nord Irlanda, ex sindaco di Belfast
Jorgen Klute, Eurodeputato, Die Linke, GUE 

Sabato 12 febbraio 2011
ore 10 – 13
Seconda parte
Contributo allo sviluppo dello scenario democratico. Esperienze di democrazia partecipativa
Introduce: Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale

Coordina e modera: Enrico Palandri, scrittore
Marian Beitialarrangoitia, sindaca di Hernani (Paesi Baschi)
Sedat Tore, sindaco di Semdinli (Kurdistan turco)
Alex Maskey, Sinn Fein, deputato Assemblea per il Nord Irlanda, ex sindaco di Belfast
Sandro Medici, Presidente X Municipio Roma 

Juan Carlos Alduntzin, ex sindaco di Pasajes,Udalbiltza, Assemblea Muncipalità Basche
Interviene: Gianfranco Bettin, assessore alla pace 

Terza parte
ore 15 – 19
Processi democratici di soluzione dei conflitti: riconoscimento dell’ interlocuzione e ambito di decisione
Coordina: Gianni Tognoni, Segretario Generale Tribunale Permanente dei Popoli
Demir Celik, BDP, Partito della Pace e Democrazia, kurdo
Jone Goirizelaia, avvocata, rappresentante Sinistra Indipendentista Basca
Alex Maskey, Sinn Fein, deputato Assemblea per il Nord Irlanda, ex sindaco di Belfast
Jorgen Klute, Eurodeputato, Die Linke, GUE 

 

Informazioni scrivendo a , talkingpeace@gmail.com


Related Articles

BILDU PARTECIPERA’ ALLE ELEZIONI DEL 22 MAGGIO

Loading

Dopo un giornata di colpi di scena, il Tribunale Costituzionale spagnolo ha deciso, 6 giudici  a favore 5 contro, di

I CULTORI DEL “WATERBOARDING”, LA TORTURA DEMOCRATICA

Loading

Y a ellos se los tragó el asfalto. Si se los hubiera tragado la tierra, los habría vomitado”  

Lo ha fatto intendere il direttore della CIA Leon Panetta. Per arrivare a bin Laden i servizi segreti americani hanno estorto confessioni a Guantanamo, con metodi come il ‘waterboarding’ provocare asfissia al detenuto immergendo la testa nell’ acqua. I farisei si strappano le vesti quando è logico che sia così. Si ricorderà il film   “Soldato Blu” (Ralph Nelson, 1970), nel dialogo tra due “bianchi” dove si dice che “strappavamo lo scroto degli indiani per metterci il tabacco”. Fort Bragg dove i consiglieri statunitensi hanno formato centinaia di funzionari delle forze di sicurezza della America Latina, hanno elaborato delle tecniche di sterminio la cui perversione non ha limiti. Impalare bambini “perché sarebbero diventati terroristi”, (El Salvador) squartare (Colombia), ammazzare bambini sbattendoli contro le pietre (Guatemala) e decine di altre nefandezze. Il tutto per difendere la democrazia, dal pericolo allora “comunista”. Se questo mondo non fosse anche dominato dalla ipocrisia spocchiosa e criminale, la notizia del ‘waterboarding’ non sarebbe notizia, come un multa data per sosta vietata, ma naturale e logica parte integrante di “questa” democrazia. Come l’ esistenza dei bin Laden Noriega, Bokassa, Idi Amin, Mobtu, Pinochet etc etc Con le ammissioni di Panetta si sono sentiti sollevati, se mai avessero avuto qualche problema di coscienza, quei funzionari delle forze di sicurezza dello Stato spagnolo che la cultura del ‘waterboarding’, le cui origini sono medioevali (allora serviva a  combattere “gli eretici”), l’hanno applicata, un giorno si e uno anche, alle centinaia di baschi e basche arrestati in questi ultimi cinquant’anni.

Norway’s attacks reveal world of hatred –Ahmed Moor

Loading

          AlJazeera. The Norwegian terrorist who murdered more than ninety innocent civilians – many of whom

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment