by Talking Peace | 2011-04-13 7:41 am
Era il 1980 e lui aveva 22 anni quando venne arrestato dalla Guardia Civil assieme ad altre otto persone. Oggi, 30 anni e 10 mesi dopo, il basco Josè Mari Sagardui “Gazta”, riacquista la libertà, lasciando il carcere di Jaen dove era rinchiuso e “perdendo” il triste primato di essere il più vecchio prigioniero politico d’Europa. “Gazta” in questi decenni di detenzione è passato per le carceri di Carabanchel, Soria, Puerto I, Herrera de la Mancha, Alcalá Meco, Carabanchel Ospedale Herrera –di nuovo-, Sevilla II, Mallorca, Sevilla I, Granada, Carabanchel Ospedale Pewnitenziario, Sevilla II, Puerto II, Jaén II, Langraiz –nell’unica permanenza in Euskal Herria- e, di nuovo, Jaén. L’associazione dei famigliari dei prigionieri politici baschi “Etxerat, ha invitato a “rendere un caloroso benvenuto” al militante basco quando farà rientro nella sua Zornotza, cittadina della provincia di Bilbao. Immediata la risposta del Governo autonomo basco ed in particolare del Dipartimento degli Interni guidato dal socialista Rodolfo Ares, che ha emesso una ordinanza nella quale si proibisce questa iniziativa e un manifestazione prevista per sabato contro le normative penali “antiterrorismo” che convertono le condanne in una sorta di ergastolo. Ambedue la manifestazioni era state indette da abitanti di Zornotza. Etxerat, poche ore prima del comunicato del Governo autonomo aveva detto che “se qualcuno decide di utilizzare la violenza e manganellare la gente affinché non manifesti la propria solidarietà, sarà una loro responsabilità (Governo autonomo), perché loro si utilizzano la violenza politica. Non fermeranno la solidarietà
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