VETO PER SETTE CANDIDATI DEL BDP
L’Alta Commissione Elettorale turca ha stabilito che i candidati sostenuti dal BDP (Pace e la Democrazia), Sebahat Tuncel (Istanbul), Gültan K??anak (Siirt), Hatip Dicle e Leyla Zana (Diyarbakir), Ertugrul Kurkcu (Mersin ), Isa Gurbuz (Elazig) e Salih Yildiz, non potranno partecipare alle elezioni. E’ un duro colpo per il BDP anche perchè si tratta di una decisione politica chiara, che mostra ancora una volta quanto sia difficile per i kurdi fare politica in Turchia. Non solo, si tartta di un “complotto politico”, come l’ha definito il co presidente del BDP Selahattin Demirtas che va a colpire la gente alla non è consentito di scegliere e votare liberamente per i candidati preferiti. In totae la Commissione Elettorale ha escluso 12 candidati indipendenti dalle elezioni, la maggior parte appartenenti al blocco “Lavoro, democrazia e libertà” sostenuto dal BDP. La ragione (chiaramente una scusa e sicuramente un motivo discutibile) offerta dalla Commissione per la decisione di vietare i candidati dalle elezioni è che hanno trascorso un periodo in carcere. Una scusa perchè due delle candidate escluse sono parlamentari elette alle elezioni del 2007, Sebahat Tuncel e Gultan Kisanak. E nel 2007 nessuno ha sollevato il problema del periodo passato in carcere per motivi politici. Il BDP ha detto che annuncerà la sua decisione rispetto alle elezioni del 12 giugno, giovedì 21 aprile. Intanto in tutte le città kurde così come a Istanbul migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la decisione.
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BEGOÑA URROZ, LA POLIZIA SPAGNOLA DIETRO LA SUA MORTE – Iñaki Egaña
Il 27 giugno 1960 un gruppo antifascista, collocava sei bombe nelle due stazioni del treno di Donostia, in quella di Atxuri di Bilbao (due giorni dopo), in quella del Nord di Barcelona, in quella di Chamartin di Madrid e nel treno postale Madrid-Barcelona. Secondo la nota diffusa dal Ministero de Gobernacion (Ministero degli Interni durante il franchismo), il modus ooerandi in tutte le occasioni fu lo stesso: una valigia abbandonata con un meccanismo che provocava la iniezione di una bomba incendiaria.
Il gruppo che rivendicò le bombe si chiamava Directorio Revolucionario Iberico de Liberacion (DRIL), composto da un amalgama di militanti comunisti, anarchici e guevaristi, diretti apparentemente da militari portoghesi esiliati, tra i quali il generale Humberto Delgado. Unirono le oro forze per denunciare le dittature di Franco e Salazar. Humberto Delgado sarà in seguito sequestrato dalla polizia segreta portoghese e giustiziato in Spagna con la complicità di Franco, nel 1965.
Le prime azioni del DRIL furono a Madrid, nel febbraio del 1960, tutte nello stesso modo: una valigia abbandonata con esplosivi. Gli obiettivi: il Municipio, la statua d Velazquez nel Museo del Prado, la sede della Falange…In una di esse, la bomba deflagrò mentre veniva manipolata da Ramon Perez Jurado, che morì sul colpo. Il suo compagno Antonio Abad Donoso fu arrestato ed altri giovani, Santiago Martinez Donoso e Justiniano Alvarez, riuscirono a scappare, secondo la Polizia. Antonio Abad fu torturato, processato e giustiziato l’8 marzo dello stesso anno. Santiago Martinez, cugino di Antonio Abad, e uno dei due fuggitivi, lavorava per la Polizia spagnola.
Gli obiettivi di Madrid, così come gli arresti posteriori, furono indicati da uno degli integranti del commando che, in realtà, era un poliziotto infiltrato. Si trattava di Abderramán Muley Moré , un falangista spagnolo che, grazie ai servizi prestati, era arrivato fino alla guardia personale di Franco. Il suo nome nel commando fu citato da Santiago Martinez.
Muley, secondo informative interne dello stesso DRIL, era stato infiltrato dalla polizia nei gruppi anti Batista poco prima della Rivoluzione Cubana. Arrivato a Cuba nel 1956 si fece chiamare Manuel Rojas e la polizia franchista lo utilizzò, all’inizio, per infiltrarsi negli ambienti monarchici spagnoli, allora all’opposizione, che negoziavano con Franco la restaurazione.
Con il trionfo della Rivoluzione Cubana, il falso Rojas scomparve per riapparire alla guida di un gruppo repubblicano spagnolo, che dopo alcuni mesi s’integrò nel MLE (Movimiento de Liberacion Español) che a sua volta confluì nella UCE (Union de Conbatientes Españoles). L’infiltrazione fu completata con quella del già citato Santiago Martinez Donoso, ex guardaspalle del dittatore cubano deposto, Batista. Ambedue viaggiarono in Francia e sollevarono già i sospetti del PCE, della CNT e del PSOE nell’esilio.
Martinez Donoso e Abderraman Muley, comunque, riuscirono ad entrare nel gruppo armato del DRIL che pretendeva, come il Che Guevara, promuovere la rivoluzione mondiale.La Spagna, governata allora da Franco, era l’obiettivo. Gli attentati di Madrid furono i primi. Quelli del luglio del 1960 i successivi. Ambedue i poliziotti tornarono a preparare gli obiettivi, assieme ad un terzo poliziotto spagnolo chiamato Augustin Parradas Sicilia. In uno di questi attentati, come è risaputo, morì la bambina Begoña Irroz. Degli otto membri dei commando che collocarono le bombe, almeno tre erano poliziotti infiltrati.Gobierno y FARC-EP piden a ONU y CELAC de verificar futuro cese el fuego bilateral
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