BILDU PARTECIPERA’ ALLE ELEZIONI DEL 22 MAGGIO

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Dopo un giornata di colpi di scena, il Tribunale Costituzionale spagnolo ha deciso, 6 giudici  a favore 5 contro, di autorizzare la partecipazione della coalizione elettorale Bildu alle elezioni amministrative del 22 maggio prossimo. Un decisione come dice la votazione incerta fino all’ultimo. Le prime notizie sono arrivate alle 23 45, 15 minuti prima dell’inizio della campagna elettorale limite imposto dall’ legge per il pronunciamento del Costituzionale. Che fosse nell’aria lo si era capito un paio di ore prima quando i sei giudici della Sala Seconda del Costituzionale avevano respinto e criticato la sentenza di illegalizzazione di 11 liste elettorali non legate a Bildu ma che anch’esse erano cadute sotto il maglio della proscrizione sanciata dal Tribunale Supremo e voluta dal Governo socialista e dal Parttido Popular. I sei giudici si erano invece divisi in partiti uguali sulla ammissibilità o meno di Bildu. Per questo la decisione è stata rimandata alla Tribunale generale composto da 11 giudici che hanno preso la decisione finale di ammettere Bildu alle elezioni.

La giornata era trascorsa con dichiarazioni a favore di Bildu che nel Paese basco sono praticamente unanimi se si eccettua il Partido Popular e Union del Pueblo Navarro. Il segretario del Partido Socialista Navarro, Roberto Jimenez, e Miguel Buen del Partido Socialista della Comunita Autonoma Basca avevano espresso la loro opinione a favore della presenza alle elezioni di Bildu. Da parte loro PNV, Aralar, Izquierda Unida e Eusko Alkartasuna avevano diffuso un comunicato congiunto nel quale si sottolineava il grave attacco a diritti civili fondamentali che significherebbe l’esclusione della coalizione elettorale della sinistra basca.  Anche il parlamento catalano aveva approvato a larga maggioranza una mozione di appoggio a Bildu.

Ma le sorprese dovevano ancora arrivare. I giornali nel primo pomeriggio hanno diffuso una notizia secondo la quale la Procura Generale avrebbe presentato al Tribunale Costituzionale una prova documentale di un incontro tra esponenti di ETA e Eusko Alkartasuna, partito della coalizione Bildu, che sarebbe avvenuto nel marzo del 2009. Pronta smentita di EA che ha annunciato di intraprendere vie legali contro chi ha diffuso questa notizia definita “falsa ed infamante”.  Il quotidiano El Mundo ha titolato “ EA si riunì con ETA per disegnare la strategia”. Poche ore dopo un’altra notizia questa volta curiosa. Il Centro di Investigazioni Sociologiche, statale,  diffondeva l’ultimo sondaggio che per le province basche riportava solo la Comunità Autonoma Navarra e la città di Vitoria dove i partiti spagnoli hanno la maggioranza.

Ma non solo dichiarazioni. In serata a Bilbao  migliaia di persone hanno sfilato per le vie della città per poi terminare la manifestazione  nella piazza Arenal. Qui, hanno atteso la sentenza per poi esplodere in urla di gioia e slogan “Presoak etxera” (prigionieri a casa), “il Popolo ha la parola”. Analogo sit in si è svolto a Pamplona dove centinaia di persone hanno atteso la sentenza nella piazza antistante al palazzo municipale.

Per la seconda volta il Tribunale Costituzionale contraddice il Tribunale Supremo ammettendo una coalizione elettorale proibita in prima istanza in virtù della Legge dei Partiti. Nell’altra occasione era stata la lista Solidaridad entre los Pueblo, Iniciativa Internacionlista che fu ammessa alle elezioni al parlamento europeo del 2008. Anche il quella occasione il Tribunale Supremo aveva illegalizzato la coalizione accusandola di essere “una emanazione di Batasuna”.


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