by Talking Peace | 2011-06-11 8:46 pm
Dopo due settimane di incontri, dialoghi, promesse oggi si sono insediati i nuovi governi delle municipalità basche della Comunità autonoma Basca e della Navarra. Non ci sono state significative sorprese confermando in linea generale le scelte annunciate dalle diverse forze politiche. Una testimonianza della pluralità della società basca dove la dialettica democratica assume un senso compiuto. E questo lo si deve, fondamentalmente, alla presenza , irruzione sarebbe meglio dire, della coalizione elettorale Bildu che non solo è divenuta la seconda forza politica delle province basche, a 15 mila voti dal PNV, ma come hanno dimostrato le votazioni di oggi è anche il riferimento di un reale cambio politico sociale e economico.
La sinistra indipendentista si trova adesso a dove conciliare una funzione di mobilitazione permanente che è stata la sua caratterista di azione politica in questi decenni con la gestione di municipi e forse, lo si saprà tra alcuni giorni, anche della Diputacion, provincia, della Guipuzkoa che rappresenta per le competenze previste dallo statuto di autonomia, conciertos economicos, un organo istituzionale con potere decisionale e fiscale.
Insomma la scelta politico istituzionale impone di concretizzare il primo passo verso la costruzione del Paese Basco come un ambito di decisione attraverso un processo democratico nel quale il soggetto politico per la sovranità e di sinistra possa attuare il progetto della indipendenza politica e giustizia sociale.
E già da domani il lavoro non mancherà. Sicuramente San Sebastian Donostia rappresenta la sorpresa, e la sfida, più grande. La mancanza di un accordo tra PSOE PP e PNV ha permesso a Bildu che è stata la forza più votata nel capoluogo della Guipuzkoa di accedere la Governo della città attraverso il nuovo sindaco Juan Karlos Izaguirre. Un governo di minoranza che dovrà trovare punti di accordo con le diverse forze politiche per cercare di portare avanti un programma che ha nella partecipazione, la soluzione al conflitto violento, politiche sociali a favore delle classi meno favorite, i punti qualificanti. Non sarà facile. Le lobbies economiche hanno già annunciato che i progetti come il megainceneritore di Zubieta, il porto esterno di Pasajes, il TAV, il progetto di Donostia città europea per 2016 sono obiettivi irrinunciabili.
Una partita aperta che si svilupperà in un contesto provinciale dove la forza di Bildu sarà ancora più marcata. Sono 59 i municipi dove governerà Bildu alcuni dei quali come Andoain Renteria Azkoitia o Beasain dove ostentava la maggioranza relativa. Il risultato più sorprendete è quello di Lasarte Oria, feudo del PSOE, e retto per due legislature dalla discussa sindaca Ana Urcheguia. Qui il PNV con i suoi voti e quelli di una lista indipendente hanno consegnato il Governo della cittadina a Bildu.
Il fatto che PNV, PSOE e PP, pur avendo numerose coincidenze sui megaprogetti di infrastrutture, non abbiano trovato un accordo, è da legger nel messaggio che la vittoria di Bildu ha significato. Una politica trasparente, più partecipata, attenta ai bisogni della maggioranza della popolazione, lavoratori e lavoratrici dipendenti o disoccupati, più attenzione all’ambiente sono alcuni dei punti che l’opinione pubblica ha più volte richiesto alla classe politica. Che il fenomeno degli “indignados” non abbia attecchito nel Paese Basco e che oggi non ci si siano state manifestazioni durante l’insediamento dei nuovi consigli municipali, se si eccettua Pamplona, come è avvenuto invece in numerose città spagnole, testimonia che una alternativa “al solito modo di fare politica” si sia materializzata nel Paese basco e che adesso può essere messa alla prova. E’ anche certo che il PNV ha giocato le sue carte in una provincia che potrebbe essere il laboratorio del futuro politico del Paese Basco. Se è vero che la scelta del partito basco di maggioranza relativa di rifiutare un “blocco anti bildu” proposto da PSE e PP era inevitabile visto che avrebbe comportato un costo politico tra la sua base insofferente a un PSE che grazie al patto con il PP nel 2008 aveva scalzato il PNV dal governo della Comunità Autonoma basca, è anche vero che le speranze del PNV sono riposte negli ostacoli che Bildu si troverà ad affrontare nella sua politica di governo. Un situazione che potrebbe tornare a vantaggio del PNV in vista delle elezioni della CAV del 2013 sulle quali il PNV punta per ritornare la Governo. Una scommessa che come sottolinea l’editorialista sul tema basco de El Pais, Luis R. Aizpeolea, ha i suoi rischi” per esempio consolidare Bildu in Guipuzkoa per molti anni se gli indipendentisti riescono ad attuare un buona gestione municipale e provinciale”
Il caso San Sebastian che ha occupato le prime notizie dei quotidiano on line spagnoli, non è l’unico a chiarire lo scenario politico basco. Il PSE in caduta libera ha ormai poche carte da giocare. In Guipuzcoa è riuscito a mantenere solo Irun Eibar Zumarraga mentre in provincia di Vizcaya l’aver mantenuto il governo di Barakaldo, la seconda città per abitanti della provincia e di Ermua sono le uniche soddisfazioni del partito del lehendakari Patxi Lopez. Vizcaya che è rimasto un feudo del PNV con la punta di Bilbao dove Inaki Azkuna rinnova per la quarta volta il mandato di sindaco anche se per la prima volta con maggioranza assoluta. Eppure anche qui Bildu si fa sentire come seconda forza in crescita della provincia. 35 saranno i municipi governati da Bildu tra i quali spiccano Gernika, Ondarroa, Bermeo Lekeitio. In questa provincia si sono registrai due episodi anomali. Nel paesino di Lanestosa 200 votanti, Bildu ha ottenuto il sindaco a scapito del PNV che era stata la lista più votata, grazie al voto dei due consiglieri del PSE mentre a Elorrio cittadina di 8000 abitanti, governata nell’ultima legislatura da ANV, il PNV ha restituito lo sgarbo a Bildu che aveva ottenuto un maggior numero di voti ottenendo il sindaco grazie al voto del PP.
In Alava Bildu ha ottenuto 13 sindaci tra cui quello di Laudio mentre il PP ha ottenuto il sindaco di Vitoria Gasteiz alla presenza del presidente del PP, Mariano Rajoy. Kike Fernandez de Pinedo, candidato di Bildu a sindaco del capoluogo ha colto l’occasione, della presenza del presidente del PP, per sottolineare che “il PP deve giocare un ruolo importante nella risoluzione del conflitto”.
In Navarra il PSN ha marcato ancora una volta un limite alla sua azione politica sostenendo il partito della destra regionalista di UPN che ha ottenuto il governo di Pamplona grazie all’astensione del PSN. Un possibile accordo con Bildu, Naffaroa Bai e Izquierda Unida Batzarre per scalzare la destra dal governo della provincia e di numerosi municipi, si è dimostrato lontano dalle scelte della direzione del Partito socialista della Navarra ma che potrebbe comportare una prossima debacle elettorale vista la tendenza elettorale al consolidamento di una polo progressista e di ambito basco in una provincia dove il regionalismo spagnolo navarro e il Partito socialista l’hanno fatta da padroni dal 1980 ad oggi.
Bildu ha ottenuto 123 governi cittadini nelle quattro province basche dimostrando anche nel primo appuntamento con la mediazione e gli accordi di mantenere una coerenza e una prospettiva a lungo termine. La presenza di numerosi giovani tra le sindache e sindaci consiglieri e consiglieri della coalizione della sinistra indipendentista è un’altra prova e sfida che viene lanciata per un cambiamento politico profondo della società basca. Insomma un altro Paese basco è possibile già da domani.
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