ALLENATORE TURCO POLEMICA A BILBAO

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Senol Gunes, allenatore della squadra turca del Trabzonspor, che giovedi incontrerà nei preliminari della Europa League, l’Atlhetic Bilbao ha duramente polemizzato con l’installazione audiovisiva “Kuba”del artista  turco  Kutlug Ataman   che in questi giorni viene esposta nel museo Guggenheim del capoluogo basco. A Gunes non è piaciuta questa opera che evoca il ritratto di una comunità kurda attraverso gli abitanti di una baraccopoli nella periferia di Istambul. Il motivo sta nel fatto “che appare gente kurda parlando in diverse televisioni”. “E’ vergognoso. E’propaganda terrorista”, ha detto Gunes.

Fonte http://www.canalathletic.com/noticias/2011-08-17/entrenador-trabzonspor-arremete-contra-201108172300.html


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MUGICA HERZOG: IN SPAGNA NIENTE TORTURA

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L’Ombudsman spagnolo Mugica Herzog, presentando il suo primo bilancio del denominato Meccanismo Nazionale contro la Tortura, dinnanzi a rappresentanti dell’ONU,

LA NATO FUGGE DALLA PROPRIA MISSIONE – Thierry Meyssan

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Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

Reseau Voltaire. Dopo 150 giorni di bombardamenti, la NATO ha raso al suolo numerose infrastrutture, ma non ha ancora ottenuto un risultato effettivo. Questo insuccesso è imputabile all’assenza di una riflessione strategica preliminare. La NATO ha creduto di poter applicare in Libia il metodo classico che aveva concepito per altri scenari naturali. Si trova smarrita di fronte a un caso particolare. La più grande alleanza militare della Storia, che era stata formata per affrontare l’URSS e che poi aveva sognato di diventare il gendarme del pianeta, non ha azzeccato la sua riconversione.

Una vittoria o una disfatta militare si giudicano dagli obbiettivi di guerra che si erano prefissati. Nel caso dell’intervento della NATO in Libia, c’era un mandato delle Nazioni Unite, la protezione dei civili, e un scopo, allo stesso modo ufficiale ma fuori dal mandato, quello di cambiare il regime politico il paese. 

Dopo quasi 150 giorni di guerra, la NATO non è riuscita a scuotere le istituzioni libiche. Tenuto conto della sproporzione delle forze, bisogna ammettere l’insuccesso militare e farsi delle domande sulla strategia adottata.

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