Polizia attacca funerale politico kurdo ucciso
Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali del consigliere del BDP Y?ld?r?mAyhan. La cerimonia si è trasformata in un incubo quando la polizia ha violentemente attaccato la folla, si contano molti feriti e un incendio si è sviluppato nel cimitero a causa del fitto lancio di lacrimogeni. L’Assessore Ayhan è stato ucciso ieri mentre partecipava ad una manifestazione di pace. Si credeva che fosse stato ucciso da un gas lacrimogeno che lo ha colpito in pieno petto. In realtà l’autopsia ha rivelato che il politico del BDP è stato colpito mortalmente da un proiettile.
Related Articles
UN PRIMO PASSO PER IL PROCESSO DEMOCRATICO: PRINCIPI E VOLONTA DELLA SINISTRA ABERTZALE
Siamo indipendentisti, donne e uomini di diverse generazioni che abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per costruire e sviluppare un
ETA: UN ANNUNCIO CHE VIENE DA LONTANO E GUARDA AVANTI
La dichiarazione di ETA diffusa oggi dal quotidiano basco Gara era attesa da settimane.
Anzi, era il serpentone che faceva presenza nei discorsi dei politici e mass media spagnoli e baschi. Una questione che è stata posta da subito è quale novità rappresenti questa dichiarazione rispetto ad altri annunci di cessate il fuoco proclamati nel corso della storia dell’organizzazione armata.
Dal 1975 ETA considerava ineludibile la trattativa sulla base dell’Alternativa Kas, una sorta di processo costituente basco, per arrivare a una soluzione del conflitto. A più riprese veniva sottolineato come questo accordo avrebbe portato a una sorta di ibernazione della lotta armata.
Un aspetto fondamentale era che ETA si considerava l’interlocutore del governo spagnolo e questa strategia politico-militare del conflitto portò Governo ed ETA a sedersi al tavolo delle trattative ad Algeri dal gennaio ad aprile 1989. Eta dichiarò una tregua unilaterale di 15 giorni per poi annunciare una “la creazione di un periodo di distensione nel conflitto, che propizi il dialogo assunto dalle parti”. La tregua fu effettiva anche da parte del governo spagnolo.
Fallito il dialogo di Algeri bisognerà attendere il l’aprile del 1996, poco dopo l’elezione di José Maria Aznar, sfuggito miracolosamente a un attentato dell’organizzazione armata, per registrare una tregua “simbolica” di ETA, di una settimana, in occasione della presentazione dell’Alternativa Democratica, una proposta di soluzione al conflitto che, pur riaffermando il ruolo di “garante” per il gruppo armato rispetto a un negoziato sul diritto autodeterminazione del Paese basco, stabiliva che fossero i partiti e forze sociali basche a discutere i contenuti politici dell’accordo.
L’affondo a tutto campo del Governo Aznar contro la sinistra indipendentista, accompagnato da un giro di vite nella politica autonomista e una strategia militare di ETA che compie un salto attentando direttamente ai rappresentati politici del PSOE e del PP, portò alla stipula di un accordo tra la maggioranza delle forze politiche sindacali e sociali baschi, escluse le rappresentanze di PSOE e PP nonché di UGT e CCOO baschi, che si denominerà Accordo di Lizarra Garazi. Prendendo come riferimento il processo di pace in Irlanda del Nord, l’accordo poneva le basi un processo di pace basto sul riconoscimento del Paese basco come ambito decisione. Una novità importante, perché l’iniziativa risiedeva nelle forze politiche e sociali basche. È in quedto contesto che ETA dichiara una tregua unilaterale il 12 settembre del 1998 che durerà fino al dicembre 1999. In questo periodo, le forze di sicurezza spagnole francesi metteranno in atto una serie di operazioni sia contro ETA che contro le organizzazioni politiche della sinistra indipendentista. Anche l’accodo di Lizarra Garazi si concluse con una rottura, che però rese evidente come la strategia negoziale in cui ETA si presentava come soggetto “garante” fosse un argomento usato strumentalmente dal Governo spagnolo per affermare che non era possibile negoziare accordi politici “con una organizzazione terrorista”. Una constatazione che porterà una riflessione interna al movimento indipendentista basco che dopo anni di trattative segrete con esponenti del PSOE, sfocerà, nel settembre 2004, nella dichiarazione di Anoeta, dove la già allora illegalizzata Batasuna, annuncerà una proposta di dialogo su due tavoli: il primo tra ETA e il Governo per discutere di smilitarizzazione vittime e prigionieri baschi. Il secondo, politico, fra partiti e agenti sociali baschi.SINISTRA INDIPENDENTISTA: PRIMI APPOGGI INTERNAZIONALI
L’avvocato sudafricano e mediatore in diversi conflitti politici internazionali, Bryan Currin, ha definito importantissima l’assunzione “unilaterale ed incondizionata” dei principi