UCCISO MENTRE MANIFESTAVA PER LA PACE CONSIGLIRE BDP
Il Consigliere di Van ferito da una bomba lacrimogena oggi alla manifestazione per la pace indetta dalle mamme per la pace e dagli scudi umani è morto nel tardo pomeriggio.
E’ morto oggi, dopo che era stato colpito da una bomba lacrimogena lanciata dai militari turchi.
Ayhan, assieme a centinaia di altri, stava dimostrando per la pace.
Aveva raggiunto la protesta degli Scudi Umani a Çukurca, in provincia di Hakkari.
L’esercito aveva attaccato la folla in modo crudele.
La foto del Consigliere Ayhan, ferito, disteso a terra, dice tutto. Essa esprime la brutalità della guerra. Ma essa esprime anche la brutalità di coloro che non vogliono ascoltare il grido per la pace.
I soldati che hanno lanciato le bombe lacrimogene contro i manifestanti per la pace sono colpevoli di aver ucciso il Consigliere Ayhan.
Essi hanno scelto deliberatamente di rispondere con la violenza alla disarmata richiesta di pace della popolazione. Ma anche quelli che comandano sono colpevoli, in quanto ritengono che ci sia un modo discriminatorio di parlare della violenza.
Quelli che comandano sono i generali dell’esercito ed il governo.
Il governo AKP del primo ministro Recep Tayyip Erdogan è colpevole dell’uccisione di un uomo, un rappresentante del popolo democraticamente eletto, che aveva osato chiedere la pace.
Quanta violenza occorrerà ancora prima che la comunità internazionale alzi la propria voce? Ma la vera domanda è, lo farà?
Related Articles
TORTURA
Il 14 settembre scorso vennero arrestate nel Paese basco, in una operazione diretta dal giudice dell’ Audiencia Nacional Grande Marlasca,
Il nostro G8 (NoTav a Genova)-Nicoletta Dosio (movimento No Tav)
InfoAut. A Genova, il 22 luglio 2001, ci andammo anche noi, quasi un migliaio di persone, dalla Valle di Susa. Era il giorno dopo l’assassinio di Carlo. La nostra opposizione al TAV durava già da oltre dieci anni. Andammo a Genova contro i potenti della Terra, contro quei grandi interessi che, in nome del profitto, volevano trasformare i luoghi della nostra esistenza in corridoi di traffico per le merci e i viaggiatori del mercato globale, desolati inferni di ferro e cemento, dove tutto passa e nulla rimane, negati agli esseri viventi, alla socialità, al lavoro buono e liberato
Ci andammo anche contro la repressione, le cui immagini ci venivano rimbalzate dai telegiornali. La notizia del giovane ammazzato dalle “forze dell’ordine” aggiunse dolore, indignazione e partecipanti al nostro viaggio .
Tra di noi non c’erano solo militanti, ma anche e soprattutto persone comuni, quelli che, attraverso la lotta contro il TAV, avevano acquisito forza , consapevolezza e generosità.BARRICATE NO TAV
Cronaca di una notte sulle barricate per i valsusini No Tav. All’assemblea del Presidio della Maddalena, alla Clarea di Chiomonte,