Lettera da un carcere turco
In una dichiarazione fatta uscire dal carcere di Istanbul dove è detenuto da due settimane, lo scrittore ed editore Ragip Zarakolu (arrestato nell’ambito della cosidetta operazione KCK- Unione delle Comunità del Kurdistan) scrive: “La mia detenzione e accusa di essere membro di una organizzazione illegale è un’intimidazione nei confronti di tutti gli intellettuali e democratici di Turchia e una parte della campagna in atto per isolare i kurdi”. Zarakolu ha chiesto a tutti di reagire contro questa ondata di arresti che è diventata una campagna di linciaggio sociale. Zarakolu, arrestato con altre 43 persone accusate di far parte del KCK (il braccio urbano del PKK, come lo definiscono i magistrati), compresa la Prof. Bursra Ersanli, ha sottolineato che i documenti ritrovati nella sua casa e definiti dalla polizia “prove di reato”, sono documenti che si trovano nelle case di un qualsiasi editore o scrittore. Tra le cose sequestrate, il libro di Ender Onder intitolato `Habiba´, il libro di Dogan Özgüden `Giornalisti senza stato´, il libro di Yüksel Genç´ intitolato `Processo di pace´, una bozza editata del libro `Il Genocidio armeno nei documenti tedeschi´e la bozza del libro `Un lavoro sulla storia orale armena´.
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Zarakolu ha sottolineato che il governo deve avere risposte da dare nei confronti del suo arresto (eseguito prima della sua partecipazione a una serie di conferenze a Berlino e all´Università Americana Colgate ed altre a Los Angeles e Michigan) come degli altri arresti. Zarakolu ha anche sottolineato che le sue carte bancarie sono state bloccate e poste sotto sequestro, Zarakolu ha voluto richiamare l´attenzione anche sull´incertezza che circonda la data del processo. “Non mi è stata fatta alcuna domanda circa l´organizzazione illegale della quale sono accusato di essere membro.Mi sono solo state chieste informazioni circa i lavori che scrivo o edito, sui discorsi che ho fatto e sulle riunioni pubbliche a cui ho partecipato” ha detto Zarakolu.
Qui sotto un comunicato di International Freedom of Expression Exchange:
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