Noam Chomsky will open Rojava Freedom Annual Lecture Series

Noam Chomsky will open Rojava Freedom Annual Lecture Series

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Noam Chomsky to open Rojava Freedom Annual Lecture Series organised by the University of Rojava.

The Institute of Social Sciences at Rojava University will hold a special event on 15 January. The event is the Rojava Freedom Annual Lecture Series and the Inaugural Lecture will feature Noam Chomsky.

The lecture will be on 15 January at 16:00 GMT. The event will be broadcast online on the University of Rojava’s Facebook page and YouTube channel.

During the extreme and rapid changes and transformations occurring in the region, despite the hardships, lack of resources, ongoing wars, and various other threats on the North and East of Syria, Rojava University was founded in 2016 in the city of Qamishlo. Since then the University’s faculties and departments have welcomed more than 1500 students.

Intending to build an alternative education system, the University of Rojava has introduced a new philosophy, opening new horizons, and embedding fundamental rights, principles as well as values into its education system: respect for multiculturalism and multilingualism, equality between women and men, environmental justice, independent-minded people, and critical thinking.

The university is  trying through its institutions and our unique ways of governance to build a modern and democratic system as opposed to a traditional system, and that in itself is a revolution.

 

 


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Pubblichiamo una lettera del presidente del PSE-EE, Jesus Eguiguren, pubblicata oggi dal quotidiano spagnolo El Pais, che ha provocato immediate reazioni da parte dei dirigenti spagnoli del suo partito. Eguiguren, pur essendo presidente del PSE, al governo nella Comunità Autonoma Basca grazie ad un patto con il Partido Popular, ha manifestato in più occasioni il suo dissenso sulla politica di chiusura  nei confronti della sinistra indipendentista basca. Eguiguren è stato protagonista del dialogo con Batasuna fin dal 2002 ed è stato nominato dal PSOE come rappresentante del partito nel dialogo politico del 2006-2007 con Batasuna e PNV. Dopo la presentazione di Sortu, ha sostenuto di essere favorevole a una sua legalizzazione, come del resto hanno fatto i compagni di partito Odon Elorza, sindaco di San Sebastian, e in questi ultimi giorni anche il presidente della CAV, Patxi Lopez. La lettera che oggi pubblichiamo ha già trovato contestazioni da parte del Governo e del PSOE. L’ex ministro della Difesa José Bono ha detto che “Zapatero è più coraggioso che il presidente del PSE”. Il vice segretario del PSOE, José Blanco, che ha detto che non è “una questione di coraggio ma di legalità”. Ramon Jauregui, ministro della Presidenza, e compagno nella direzione del PSE di Eguiguren, risponde che  contro “il terrorismo stiamo facendo le cose con coraggio e bene” . Infine, anche il ministro della giustizia Francisco Caamaño si è affrettato a dire la sua, asserendo che per “il Governo, Sortu è la continuazione di un partito illegalizzato e quindi non può essere iscritto” annunciando un’imminente comunicato del PSE-EE che sancisca la posizione ufficiale del partito. 

POLSO FERMO E MANO TESA – Jesus Eguiguren,

El Pais.“Essere spagnolo non è qualcosa dell’altro mondo”, disse Azaña e gli saltò addosso tutta la destra. Molto prima, Canovas de Castillo disse che “era spagnolo quello che non poteva essere altra cosa”, e gli saltarono addosso i liberali. Io mi sento molto orgoglioso di essere spagnolo, però visto il panorama nazionale mi viene voglia di dire qualcosa di simile. Dopo decenni nei quali la Spagna ha sofferto la ferita sanguinante del Paese Basco, adesso che si intravedono passi decisivi verso la pacificazione, la politica spagnola invece di fare esercizio di responsabilità e prudenza dinnanzi a quanto sta avvenendo, sta vantando la peggiore politica immaginabile. Se si accetta ciò che dice il PP, bene; se si fa ciò che non gli piace, tartassamento e attacco contro il Governo. In materia antiterrorista Zapatero, per mancanza di coraggio, ha optato per non infastidire la destra.

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