SIRIA, NEWROZ: UCCISI TRE KURDI

Loading

Gfbv/APM. Le forze di sicurezza siriane in occasione dell’inizio dei festeggiamenti del Newroz, il capodanno kurdo che si tiene il 21 marzo, hanno sparato e ucciso tre curdi facendo almeno 50 feriti nella città di al-Raqqa sul fiume Eufrate a est di Aleppo. Da quello che la nostra organizzazione ha appreso da fonte affidabile, tra i feriti ci sarebbero anche molti minorenni. Le forze di sicurezza hanno sparato con mitragliatrici sui partecipanti ai festeggiamenti. Poiché i cadaveri delle persone uccise sono ancora nelle mani delle autorità, i nomi delle vittime, tra cui una quindicenne, non sono ancora stati accertati. Un medico siriano dell’ospedale statale di al-Raqqa, che chiede di rimanere anonimo, ha riferito ad un attivista per i diritti umani vicino all’Associazione per i Popoli Minacciati (APM), che l’ospedale già nella notte tra il 20 e il 21 marzo è stato allertato dalle forze di sicurezza per tenere liberi molti letti d’ospedale. Questa è l’indicazione che gli attacchi ai pacifici dimostranti kurdi erano stati pianificati già da tempo. Sono stati segnalati attacchi a Kurdi che festeggiavano il Newroz anche nelle città di Damasco, Aleppo, Afrin e Kamischli. Dal momento del passaggio al potere del giovane Bashar al-Assad, nel 2000, la repressione contro i Kurdi in Siria è in costante crescita. Kurdi politicamente attivi sempre più spesso vengono arrestati e imprigionati o scompaiono senza lasciare traccia.

Gli oltre due milioni di Kurdi siriani, che si trovano in tre regioni lungo il confine turco-siriano e rappresentano la maggioranza della popolazione, continuano ancora oggi ad essere discriminati. Come conseguenza di una massiccia politica di arabizzazione a 200.000 persone dal 1962 è stata negata la cittadinanza siriana. Da allora organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra le quali anche l’APM, chiedono che a questi cittadini venga ridata la cittadinanza. A questo gruppo etnico fino ad oggi vengono negati i diritti linguistici e culturali. Secondo varie stime attualmente si troverebbero in carcere diverse centinaia di prigionieri politici kurdi. I maltrattamenti e le torture in carcere sono all’ordine del giorno. L’APM è in possesso di un elenco contenente i nomi di 590 prigionieri politici della “Repubblica araba di Siria”.

fonte: http://www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100322it.html


Related Articles

NORD IRLANDA: NULLA DI FATTO NEI COLLOQUI PER IL GOVERNO CONDIVISO

Loading

  Si sono conclusi con un nulla di fatto i colloqui tra unionisti e repubblicani nordirlandesi per cercare di salvare

OCALAN: AUTONOMIA DEMOCRATICA, RICONOSCIMENTO POLITICO

Loading

Nel suo incontro settimanale con gli avvocati, il leader del PKK, Abdullah Öcalan, ha affermato che la dichiarazione sulla “Autonomia

The people of Diyarbak?r said: Erdo?an you are not welcome

Loading

The message is loud and clear. The people of Diyarbak?r said to Prime Minister Recep Tayyip Erdo?an: don’t come. After

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment