CEMIL BAYIK: L’INGANNO DI ERDOGAN

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Il vice presidente del Comitato esecutivo del KCK Cemil Bayik ha discusso con Firat News Agency sulle politiche che si stanno mettendo in atto per impedire il raggiungimento di una soluzione. Bayik ha invitato a cercare una risposta reale sul perché la resistenza stia continuando senza vacillamenti ed ha affermato che: “Ognuno deve avere chiaro che la resistenza del popolo kurdo continuerà fino a quando la soluzione non sarà risolta. Nessuno dovrà sottostimare la capacità di resistenza del PKK”.
Bayik ha rilevato come sia difficile produrre politiche adeguate fino a quando il problema kurdo viene limitato al terrorismo: “Deve essere compreso prima di tutto che è impossibile annientare le capacità operative della guerriglia. Fino a quando il popolo kurdo lotterà per la libertà, il nostro movimento preserverà la sua capacità operativa ed il suo potenziale. Non è possibile impedire alla guerriglia di portare avanti le sue operazioni. Molto probabilmente le sue capacità operative e di intelligence non sono troppo inferiori a quelle degli USA. È noto che quando incontrano delle difficoltà gli USA ricorrono a mezzi politici o ad altri piuttosto che a quelli militari. La giusta causa della Lotta kurda di liberazione non può essere soppressa con la guerra psicologica.
“Tutti devono sapere che il popolo kurdo continuerà a lottare fino a quando la soluzione non sarà risolta. Nessuno dovrebbe sottovalutare l’esperienza politica del PKK e la sua capacità di resistenza in diverse forme. È un movimento che è capace di resistere e lottare in situazioni di grandissima difficoltà. Non è possibile sconfiggere la resistenza fino a quando la questione kurda non sarà risolta. Questo è il motivo per il quale la Turchia dovrebbe trattare col PKK e col leader Apo”.
Bayik ha anche risposto all’accusa secondo la quale il PKK sarebbe una organizzazione che sta lavorando per conto di qualcuno ed ha definito “immorale” questa accusa lanciata da Erdogan: “Il Primo Ministro sta ingannando il popolo turco, invece di ammettere di aver portato avanti delle politiche fallimentari di annientamento. La Turchia è il paese che lavora per conto di Israele e USA. Questo approccio è l’espressione del fallimento della soluzione”.
Sul ruolo subordinato della Turchia ad altri interessi Bayik ha affermato: “Non è forse questo Stato che ogni volta sottolinea di avere un ruolo strategico importante? Non sono loro che hanno relazioni con le lobby americane ed israeliane invece di pensare di risolvere la questione kurda? Non sono loro che combattono il Movimento kurdo di Liberazione con tecnologia americana ed israeliana? Hanno ingannato il popolo. Non c’è nessuna altra forza che lotta in maniera così indipendente come il PKK. Tutti sanno che la sua capacità operativa deriva dalla autorganizzazione del suo popolo”.
“Lo stato turco vuole il sostegno di tutti e che tutti adottino le sue politiche. Vuole che tutti lottino contro il movimento di liberazione kurdo. Vuole aiuto per risolvere ciò che non è in grado di risolvere da sé. Ma la sua guerra e le sue politiche sono così ingiuste che non riesce ad ottenere apertamente il sostegno di tutti coloro di cui vorrebbe il sostegno”.
Sulle parole del presidente turco Gul, Bayik ha affermato: “Abdullah Gul dice che la nostra resistenza contro questo sistema di negazione ed annientamento è un pericolo per la situazione regionale ed internazionale e che questo sarebbe il motivo per il quale stanno intensificando così tanto le operazioni. Adesso capiamo meglio cosa intendeva Gul dicendo che sarebbero accadute delle belle cose. Faceva riferimento al fatto che si sono create delle condizioni geopolitiche adatte ad una politica di guerra su vasta scala. È diventato anche chiaro il senso dell’Iniziativa democratica. In passato quando noi affermavano che si stavano mettendo in pratica politiche di annientamento l’AKP replicava dicendo che raccontavamo bugie per discreditarci. Adesso queste politiche sono state pubblicamente accettate dal presidente”.
Bayik ha sottolineato anche che il discorso dell’AKP sulla Iniziativa democratica non è altro che uno strumento di pressione psicologica: “La Turchia è stata trascinata in un conflitto drammatico dato che l’AKP non ha condotto alcuna Iniziativa democratica e ha ingannato la società. L’AKP ha distorto ed esaurito l’Iniziativa democratica.  Se ci fosse stata una reale apertura democratica né il MHP né altri avrebbero potuto opporvisi. L’AKP, con la scusa della Iniziativa democratica, ha portato avanti una tattica psicologica tesa a vincere le elezioni ed ottenere consenso”.
Bayik ha concluso ricordando che è impossibile per uno Stato che impedisce l’educazione in lingua madre, arresti i rappresentanti politici di un popolo, arresta i delegati di pace che 9 mesi fa entrarono in Turchia su richiesta di Ocalan: “E’ ipocrita che il Presidente della Repubblica parli ancora di Iniziativa democratica. Cosa avete fatto nell’ultimo anno e mezzo per far crescere l’Iniziativa democratica? ”.


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