Turchia: fosse comuni nella regione kurda
La realtà di Newala Kasaba finalmente è venuta alla luce e all’inizio degli anni ’90 i parenti delle persone scomparse hanno cominciato a reclamare il diritto a trovare i corpi dei loro cari. Ma i magistrati non danno il permesso di scavare il sito. E così quelli che sono stati sepolti lì hanno cominciato a venire alla superficie. E’ emotivamente molto difficile camminare lungo Newala Kasaba sapendo che sotto così tante persone sono state sepolte in fretta e senza rispetto. Ed è proprio questo che colpisce: lo Stato turco ha commesso crimini orribili sapendo di godere della più totale impunità. Hanno assassinato persone sapendo che non sarebbero mai stati chiamati a rispondere per questo. Ma i tempi stanno lentamente cambiando. Le associazioni della società civile, con l’aiuto del BDP (Partito per la Pace e la Democrazia) hanno lanciato una forte iniziativa chiedendo al governo di aprire le fosse comuni (che si dice che in Turchia sono oltre 200 per più di 3000 persone).
In Newala Kasaba le due organizzazioni turche dei parenti delle persone scomparse (YAKAY-DER, associazione delle famiglie delle vittime di sparizioni forzate e Meya-DER, associazione mesopotamica delle famiglie delle vittime di sparizioni forzate) hanno lanciato la loro proposta. Oltre a chiedere al governo di scusarsi per le sparizioni e le uccisioni, le associazioni hanno chiesto l’istituzione di una Commissione della Verità. Infatti hanno già iniziato a lavorare in questa direzione. Ed è incredibile il loro lavoro e gli sforzi in questi anni che oggi ha permesso di parlare e persino andare in posti come Newala Kasaba. Il prezzo pagato e ancora molto alto, ma il popolo di Newala Kasaba e le fosse comuni in Turchia chiedono giustizia
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