Archive
Back to homepageERDOGAN VORREBBE TAPPARE LA BOCCA AI MEDIA 0
Post Views: 2 Sono già una cinquantina i giornalisti che hanno firmato la lettera di protesta alle dichiarazioni del premier turco Recep Tayyip Erdo?an che nei giorni scorsi aveva sostanzialmente chiesto a direttori dei giornali e ai magnate dei media
Read MoreDUE ANNI AD ARNALDO OTEGI 0
Post Views: 5 Il Tribunale dell’Audiencia Nacional, presieduto dal giudice Angela Murillo, ha condannato a due anni e 16 di inabilitazione assoluta a Arnaldo Otegi per partecipare, nel luglio del 2005, ad un atto politico per il prigioniero basco Joxe
Read MoreFARC, ETA, CHAVEZ E, PERCHE’ NO? BELZEBU’ – Guido Piccoli 0
Post Views: 9 La notizia è di quelle bomba. Scoperti vincoli tra le Farc e l’Eta, sotto la protezione del governo Chávez. In realtà il nostro Saviano aveva già annunciato d’avere le prove della collaborazione tra Farc e Eta. Al
Read MorePROROGATO IL PATRIOT ACT 0
Post Views: 8 Il presidente degli Stati uniti, Barack Obama ha firmato la proroga di una atto di diversi provvedimenti contenuti nella legge antiterrorismo, il Patriot Act. Si tratta della legge approvata dopo l’11 settembre 2001 e l’attentato alle Torri
Read MoreIRAQ AL VOTO TRA LE BOMBE 0
Almeno 30 persone sono rimaste uccise in tre diversi attentati a Baquba. L’Iraq va alle urne il 7 marzo e il rischio della guerra civile si fa sempre più reale. Di guerra civile parla apertamente la tink tank belga International Crisis Group che sottolinea come le istituzioni irachene siano ancora estremamente deboli e se dopo le elezioni non si riuscisse a formare un governo è chiaro che i rischi di una degenerazione del conflitto aumenterebbero.
Anche il Kurdistan iracheno va alle urne il 7 marzo. La campagna elettorale si è aperta ufficialmente il 12 febbraio. Ma è stata tragicamente anticipata dall’omicidio, a Mosul, di Suha Abdul Jarallah, candidata nella lista dell’ex primo ministro, Iyad Allawi.
La tensione è già molto alta perché all’inizio di febbraio il tribunale d’appello formato da sette giudici ha deciso di posticipare tutte le squalifiche dei candidati sostenendo che non c’era il tempo per verificare le prove contro i candidati stessi. Dopo il rovesciamento di Saddam Hussein solo candidati che non hanno avuto commistioni con il partito Baath possono infatti partecipare alle elezioni. Due giorni dopo questo primo verdetto, tuttavia, il tribunale ha ripreso le udienze dopo che il primo ministro Nuri Kamal al-Maliki si è incontrato con alcuni parlamentari e con il presidente del Consiglio Supremo della magistratura, Medhat al-Mahmoud. Maliki e gli altri hanno denunciato la prima sentenza della corte che aveva così ripreso le udienze di appello contro numerosi candidati. Questa rapida retromarcia è “il segnale delle forti pressioni esercitate sui giudici che stanno nel bene e nel male cercando di navigare (spesso a vista) nel caos che è il processo di de-baathtificazione”, ha commentato Reider Visser dell’Istituto norvegiano per gli affari internazionali.
Read More