ENORMI SPESE MILITARI PER NON VINCERE UNA SOLA GUERRA – William Plaff

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Antiwar. In Afghanistan, Pakistan, e Iraq, le principali regioni di interesse militare per gli USA oggi (dimenticando le centinaia di siti ai quali ha inviato  soldati, agenti e mercenari statunitensi per sgozzare qualche sommovimento eruttivo di conflitto etnico, tribale, religioso o territoriale), ci sono indizi che le cose stanno andando sempre più per conto loro.

Un Afghanistan, il Generale David McChrystal ha optato per un atto di insubordinazione; il presidente afgano patrocinato dagli USA parla di fare la pace con i nemici talibani e di ordinare agli USA e alla NATO che abbandonino il paese (precisamente quando sono stati appena scoperti migliaia di milioni di dollari in giacimenti di litio, oro ed altri minerali tanto desiderati da qualsiasi nazione moderna).

Ci sono dispute tra kurdi, turchi ed iracheni in Iraq, dispute che gli Usa considerano più o meno pacificate, se non sottomesse al governo. Ci sono disordini in Somalia, Yemen e il Sahara: Si direbbe che gli USA non sono la nazione più poderosa della terra.

Nel maggio scorso, il Segretario alla Difesa statunitense, Robert Gates, offrì una serie di conferenze, in maggior parte non pubblicate, sulle spese per la difesa, che da un buon numero di anni sono schizzate in alto, e non solo dagli attacchi di Al Queda su New York e Washington nel 2001, anche se queste offensive “ aprirono un rubinetto nella spesa per la difesa, che praticamente raddoppiò il bilancio di base nell’ultimo decennio”. Si suppone che le spese arma mentiste statunitensi si realizzano per liberare gli statunitensi da problemi: però non sta funzionando.

Il Segretario disse che “il rubinetto si è chiuso e continuerà chiuso per un buon periodo di tempo”. Certo è che tutti i tentativi di chiudere il rubinetto da parte del Congresso o di ridurre le spese militari si sono conclusi in un fallimento in questi ultimi anni, perché quello delle spese militari è una causa elettoralmente irresistibile, anche quando i risultati siano irrazionali o sfiorino il ridicolo.

Il Segretario Gates ha dato buono esempi di questa ultima affermazione quando parlò nella convenzione annuale della Navy League (Lega della Marina) ai primi di maggio.. Disse che praticamente tutti i grandi progetti di armamento  in fase di sviluppo e di produzione, includendo i due principali progetti della Marina, i denominato Nave da Combattimento Costiera ed il programma per il caccia multifunzionale Joint Strike (al quale alcuni governi europei poco attenti hanno appoggiato contrattualmente) stanno superando il preventivo, sono in ritardo e saturi di problemi. Ciò che si ignora è perché gli USA sviluppano queste armi.

Si sta comprando la nave da combattimento costiera per operazioni in acque poco profonde e costiere, al fine di impiegare la Marina nella guerra contro il terrore (o contro pirati, o contro “estremisti violenti”, d’accodo con la moda terminologica che ognuno preferisce), da dove la Marina è stata, in modo imbarazzante, assente, dato che i terroristi sono raramente “marini”, mentre i pirati, pur essendolo spesso, non usano altro che imbarcazioni  gonfiabili, tipo zodiac. Se il progetto verrà portato a termine, la barca verrà terminata prevedibilmente  quando gli USA abbandoneranno la guerra contro il terrore, frustrati e stufi di fallimenti, e quando la marina decida che dopotutto, è un Marina per l’altura e non necessita di tali navi.

Nel suo discorso dinnanzi alla Lega della Marina, Gates richiamò l’attenzione su quelle che la marina possiede già:

Undici grandi gruppi di portaerei nucleari pattugliando i mari e disposti a scontrarsi con flotte nemiche. Nessuna altra nazione possiede un solo gruppo di portaerei, di modo che non c’è flotta con la quale scontrarsi. Francia (sempre Francia!) ha costruito una portaerei nucleare moderna e sta pensando se può permettersi di costruirne un’altra. Le altre Marina hanno al massimo alcuni portatori di reattori a decollo verticale ed elicotteri (gli Usa ne hanno 10 di questo tipo). Gli USA hanno 57 sottomarini nucleari equipaggiati con missili d’attacco (più di tutto il resto del mondo sommato), più 79 navi Aegis equipaggiati con missili difensivi e capac di portare 8.000 missili di lancio verticale. In totale, si stima che la Marina statunitense dispone dell’equivalente alla somma delle 13 marine che la seguono per capacità del mondo. Il Corpo dei Marines della Marina che dispone di proprie forze aeree e blindate, non ha equivalente alcuno all’estero, ed ha di per se maggiore forza che la maggioranza degli eserciti nazionali stranieri.

Gates avrebbe potuto aver sciorinato cifre simili sulla enorme sproporzione tra l’esercito e le forze aree statunitensi e quelle del resto del mondo prese insieme (eccettuando Cina e India, che hanno forze terresti due o tre volte maggiori che l’esercito regolare statunitense – esclusi gli ausiliari mercenari statunitensi- però si tratta di eserciti terresti non adatti per combattere contro gli Usa, ne è probabile che i loro governi lo vogliano).

Però questo potere titanico è stato incapace di produrre pace in alcun luogo. Durante i 65 anni trascorsi dalla fine della II Guerra Mondiale, gli statunitensi hanno speso di più che il resto del mondo sommato con la dichiarata intenzione di pacificare il mondo e consolidare la democrazia.

Si sono scatenate guerre o attuato interventi militari Corea, Cina (attraverso le forze mercenarie del Kuomintang, Cuba (attraverso gli esiliati), Laos, Vietnam, Cambogia, Libano, Libia. Iraq (con doppia azione), Iran, Somalia, Afghanistan (con doppia azione), Pakistan (con droni e forze speciali) , Nicaragua (attraverso i “contras) , Granada, Panamá, la Repubblica Dominicana, Chile, Grecia e ad in altri luoghi. Probabilmente, però adesso sono questi i luoghi che mi ricordo.

Incompleta o no, non offro questa lista a causa di un irreprimibile sentimento di indignazione. Alcuni di questi interventi erano giustificati, la maggioranza, no; altre devono vedersi nel contesto dell’epoca. Il motivo del mio elenco è un fatto che nessuno mi sembra voglia capire, ed è: si sono vinte battaglie, però gli Usa non sono riusciti a vincere una sola guerra. Non c’è una sola guerra (a parte quelle che diremo in seguito), e nemmeno uno degli intereventi comportò un risultato positivo, forse con la unica eccezione del Kossovo. Le uniche vittorie in equivoche si sono avute a Granada, contro un gruppo di muratori cubani, e a Panama, dove 500 civili 8secondo le stime dell’ ONU) furono assassinati per poter arrestare il presidente Manuel Noriega e rinchiuderlo nella cella di un carcere di Miami. Ed ha già scontato la pena.

William Plaff (1928) è un analista politico, scrive abitualmente su International Herald Tribune e frequente collaboratore della New York Review of Books

Fonte: http://original.antiwar.com/pfaff/2010/06/22/runaway-defense-spending/


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