IL PKK ESTENDE TREGUA FINO ALLE ELEZIONI DEL 2011
Il PKK, partito dei lavoratori del Kurdistan, ha annunciato oggi l’estensione del cessate il fuoco unilaterale fino alle elezioni generali del 2011. Allo stesso tempo il PKK ha negato ogni coinvolgimento nell’attentato suicida di ieri, domenica 31 ottobre, a Istanbul. Proprio ieri scadeva la tregua unilaterale che il PKK aveva già esteso a settembre per consentire la creazione di condizioni favorevoli all’avvio del dialogo. Il PKK è rimasto inattivo militarmente dal marzo 2009. Ma finora il governo turco non ha mostrato alcuna apertura. Anzi, nel periodo di tregua dal 13 agosto alla fine di ottobre, l’esercito turco ha condotto oltre 80 operazioni militari nelle zone kurde del sud est.
Inoltre il 18 ottobre è cominciato il più grande processo a sindaci e rapprsentanti eletti kurdi. Il processo, in corso a Diyarbakir, vede alla sbarra come imputati oltre 150 politici e attivisti per i diritti umani kurdi. Come hanno denunciato le molte delegazioni europee presenti a Diyarbakir come osservatori (tra cui c’erano anche diversi parlamentari europei) si tratta di un processo esclusivamente politico, senza alcuna ‘prova’ di quella che si vorrebbe la ‘struttura parallela’ e cittadina del PKK.
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LETTURE DI UNA SENTENZA POLITICA
Dopo le reazioni a caldo, la sentenza contro gli esponenti della sinistra indipendentista mette in luce i motivi e le conseguenze di questo atto politico giudiziario. Sono molti gli elementi che appaiono. Che riguardano “le” questioni di fondo, il conflitto basco spagnolo e l’esistenza della sinistra indipendentista ma anche la dialettica tra le forze politiche spagnole e basche. La condanna a dieci anni a Otegi e Diez e a 8 a Jacinto, Zabaleta e Arkaitz ha fatto il giro del mondo anche per la “strana” lettura che comporta il leggere che sono stati/e condannati/e come dirigenti di una “banda armata” di cui chiedono la fine della azione armata…La magistratura alza una difesa corporativa alla sentenza. Baltazar Garzon, il giudice istruttore del caso in questione dice che la sentenza “è stata imparziale e equilibrata”, il che è per lo meno azzardato visto che la giudice, Angela Murillo, presidente della corte che ha giudicato Otegi e gli altri, si vide, dal Tribunal Supremo, revocata la sentenza contro Otegi in un altro processo per “manifesta mancanza di imparzialità con l’imputato”. Conde Pumpido, Procuratore Generale dello Stato, da parte sua dice che la sentenza “ci avvicina sempre di più alla pace”, che fa da eco a alla dichiarazione del 2003 dell’ allora Ministro degli Interni Acebes (PP) che considerava la chiusura manu militari del quotidiano in euskara, la lingua basca, Egunkaria, come di “una operazione in difesa e protezione dei diritti e delle liberta dei baschi, della loro cultura, del loro pensiero e della espressione della loro lingua in liberta”. Una idea tutta spagnola della democrazia – s’incarcera come “terrorista” chi chiede la fine della lotta armata e si “difende la cultura basca” chiudendo l’unico quotidiano in euskera-!!!
INQUISIZIONE SPAGNOLA
Ieri l’arresto di 10 persone accusate dal giudice Grande Marlaska di essere corrieri dell’ ETA. Oggi il Ministro degli Interni
Three co-mayors taken into custody in Amed
Co-mayors of Amed Metropolitan Municipality Selçuk Mızraklı, Kayapınar, Bismil and Kocaköy Municipality have been arrested. Amed Metropolitan Municipality co-mayor