SORTU, ILLEGALE SI, NO, FORSE….

Loading

La “fermezza” ostentata contro l’evidenza dei fatti dal Governo Zapatero incomincia ha mostrare segni….della confusione. El Pais oggi titola che nelle informative della polizia e Guardia Civil emerge “la continuità di Sortu con Batasuna”. Queste  informative  sono state trasmesse dal Ministero degli Interni assieme agli statuti del nuovo partito della sinistra indipendentista alla Procura Generale e all’Avvocatura che trasmetteranno la domanda al Tribunale Supremo che dovrà decidere sulla legalità o meno di Sortu. D’altro canto il muscoloso ministro degli Interni spagnolo Rubalcaba, nel parlamento spagnolo, si dice convinto che “l’attuale tregua di ETA è quella definitiva”. Insomma il Governo Zapatero cerca di stare con un piede in due staffe, cosciente del passo epocale della sinistra indipendentista ma altrettanto cosciente della pressione del PP su l’unica materia di stato dove c’è sintonia con il partito di Mariano Rajoy.  Questa insistenza sulla continuità con Batasuna è l’arma che il Governo ha deciso di utilizzare visto che per la Legge sui Partiti del 2002 e le successive modifiche del gennaio 2011, un partito politico o lista elettorale potrebbe essere illegalizzata se si prova la sua continuità con una precedente formazione illegalizzata.

Di questo avviso è il deputato del PP, Bermudez Castro uno dei “padri” della legge sui partiti per il quale – come riporta oggi il quotidiano Deia – gli “statuti di Sortu – dove si afferma che la vera pace arriverà con il negoziato – sono il “trasfondo” della strategia “condivisa” con la banda (ETAndr). Per questo il dirigente del PP ha voluto ricordare che l’obiettivo che non deve essere perso di vista è “la sconfitta dell ETA” e questa passa – continuò- per una condanna da parte della sinistra indipendentista della organizzazione armata, esiga la sua dissoluzione e la consegna delle armi,chieda perdono alle vittime e si sottoponga, inoltre, a un periodo di “lunga verifica”, che va ben oltre le elezioni di maggio, poiché, in queste circostanze e dopo i precedenti, la democrazia deve avere con loro una “esigenza superiore”.


Related Articles

Aviso a los que quieren un relato de vencedores y vencidos: el que convenza, vencerá – Gara

Loading

        Los intelectuales y políticos españoles tienen auténtica devoción por Miguel de Unamuno, muy especialmente los socialistas.

COSTRUZIONE EUROPEA A RISCHIO DI CRISI ACUTA – LUIGI VINCI

Loading

Alla fine il governo di destra tedesco le uova della frittata è riuscito a romperle. La pretesa di un rigore

I CULTORI DEL “WATERBOARDING”, LA TORTURA DEMOCRATICA

Loading

Y a ellos se los tragó el asfalto. Si se los hubiera tragado la tierra, los habría vomitado”  

Lo ha fatto intendere il direttore della CIA Leon Panetta. Per arrivare a bin Laden i servizi segreti americani hanno estorto confessioni a Guantanamo, con metodi come il ‘waterboarding’ provocare asfissia al detenuto immergendo la testa nell’ acqua. I farisei si strappano le vesti quando è logico che sia così. Si ricorderà il film   “Soldato Blu” (Ralph Nelson, 1970), nel dialogo tra due “bianchi” dove si dice che “strappavamo lo scroto degli indiani per metterci il tabacco”. Fort Bragg dove i consiglieri statunitensi hanno formato centinaia di funzionari delle forze di sicurezza della America Latina, hanno elaborato delle tecniche di sterminio la cui perversione non ha limiti. Impalare bambini “perché sarebbero diventati terroristi”, (El Salvador) squartare (Colombia), ammazzare bambini sbattendoli contro le pietre (Guatemala) e decine di altre nefandezze. Il tutto per difendere la democrazia, dal pericolo allora “comunista”. Se questo mondo non fosse anche dominato dalla ipocrisia spocchiosa e criminale, la notizia del ‘waterboarding’ non sarebbe notizia, come un multa data per sosta vietata, ma naturale e logica parte integrante di “questa” democrazia. Come l’ esistenza dei bin Laden Noriega, Bokassa, Idi Amin, Mobtu, Pinochet etc etc Con le ammissioni di Panetta si sono sentiti sollevati, se mai avessero avuto qualche problema di coscienza, quei funzionari delle forze di sicurezza dello Stato spagnolo che la cultura del ‘waterboarding’, le cui origini sono medioevali (allora serviva a  combattere “gli eretici”), l’hanno applicata, un giorno si e uno anche, alle centinaia di baschi e basche arrestati in questi ultimi cinquant’anni.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment