VETO PER SETTE CANDIDATI DEL BDP

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L’Alta Commissione Elettorale turca ha stabilito che  i candidati  sostenuti dal BDP (Pace e la Democrazia), Sebahat Tuncel (Istanbul), Gültan K??anak (Siirt), Hatip Dicle e Leyla Zana (Diyarbakir), Ertugrul Kurkcu (Mersin ), Isa Gurbuz (Elazig)  e Salih Yildiz, non potranno partecipare alle elezioni. E’ un duro colpo per il BDP anche perchè si tratta di una decisione politica chiara, che mostra ancora una volta quanto sia difficile per i kurdi fare politica in Turchia. Non solo, si tartta di un “complotto politico”, come l’ha definito il co presidente del BDP Selahattin Demirtas che va a colpire la gente alla non è consentito di scegliere e votare liberamente per i candidati preferiti. In totae la Commissione Elettorale ha escluso 12 candidati indipendenti dalle elezioni, la maggior parte appartenenti al blocco “Lavoro, democrazia e libertà” sostenuto dal BDP. La ragione (chiaramente una scusa e sicuramente un motivo discutibile) offerta dalla Commissione per la decisione di vietare i candidati dalle elezioni è che hanno trascorso un periodo in carcere. Una scusa perchè due delle candidate escluse sono parlamentari elette alle elezioni del 2007, Sebahat Tuncel e Gultan Kisanak. E nel 2007 nessuno ha sollevato il problema del periodo passato in carcere per motivi politici. Il BDP ha detto che annuncerà la sua decisione rispetto alle elezioni del 12 giugno, giovedì 21 aprile. Intanto in tutte le città kurde così come a Istanbul migliaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la decisione.


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COLPI DI STATO A LA TURCA

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Una cinquantina di generali e colonnelli turchi in pensione e in servizio sono stati arrestati ieri in una nuova operazione di polizia. Gli arresti sono stati ordinati dai giudici che indagano su due presunti piani di colpi stato, Balyoz (mazza) e Kafes (gabbia). Anche questi golpe rientrerebbero nelle operazioni clandestine di Ergenekon, la cosiddetta gladio turca. I due piani per rovesciare il governo risalgono al 2003 e 2004.

Tra gli arrestati ci sono nomi di spicco della nomenclatura dell’esercito turco. Personaggi di un passato molto recente e che una volta in pensione avrebbero continuato a esercitare pressioni e potere nel tentativo di sconvolgere la vita politica turca. Il generale Ibrahim Firtina (un cognome simbolicamente indicativo, tempesta), comandante dell’areonautica in pensione, già interrogato a gennaio nell’ambito dell’inchiesta Ergenekon. Firtina è stato arrestato a Ankara ma la polizia ha perquisito abitazioni e eseguito ordini di cattura in quattordici città. Tra gli arrestati anche il generale Engin Alan, salito alle cronache per aver guidato l’operazione che nel 1999 ha portato all’arresto del leader del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), in Kenya. Ma Alan aveva già diretto anche l’operazione Yarasa (pippistrello) che portò alla cattura di uno dei comandanti del Pkk, Semdin Sakik. Quindici anni fa Alan era stato attaché militare a Baku e era stato implicato in un tentato colpo di stato contro l’allora governo dell’Azerbajan. In uno dei documenti relativi al golpe ‘Cage’, rinvenuti dalla polizia nel computer del colonnello in pensione Levent Bektas, Alan è definito “partner fidato”.

Il colpo di stato denominato Balyoz è venuto alla luce a gennaio, grazie alle indagini e alle rivelazioni del quotidiano Taraf. Forse il golpe più elaborato, perché oltre al rovesciamento del governo, a diversi omicidi (gli obiettivi erano giornalisti, politici) prevedeva anche un attentato a una delle più grandi moschee di Istanbul durante la preghiera del venerdì. Balyoz aveva anche una sorta di sotto-golpe, denominata Oraj (bufera) che prevedeva l’abbattimento di un jet turco per alimentare i dissidi con la Grecia .

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