20 NOVEMBRE ELEZIONI ANTICIPATE IN SPAGNA
L’annuncio delle elezioni anticipate, la scadenza naturale era nel marzo 2012, è stata data oggi dal presidente, ormai uscente, Zapatero. La crisi economica e l’attacco dei mercati finanziari, la irrisolta questione basca, le proteste sociali sulla crisi della politica che ha investito anche la Spagna manifestatasi attraverso il movimento dei cosiddetti “indignados”, ha fatto crollare negli ultimi anni il consenso all’ esecutivo socialista. Il cambio della guardia alla guida del PSOE con la candidatura del ex ministro degli Interni Rubalcaba è l’ultimo tentativo per raddrizzare una barca che rischia seriamente di affondare. Il PP che è dato per sicuro vincitore, almeno secondo i sondaggi, non ride poi tanto. Spiazzato dalle politiche neoliberiste, riforma del mercato del lavoro e delle pensioni in primis, approvate dal governo socialista ed imposte da FMI e UE, il partito guidato da Rajoy, punta ancora una volta sullo “spirito nazionalista” che ha come deriva minacciare il processo di soluzione politica al conflitto basco. I proclami di illegalizzare Bildu, se vinceranno le elezioni, lanciati da esponenti del PP, in realtà potrebbero essere, uno specchietto per allodole visti i gravi problemi che lo stato spagnolo sta attraversando. Anche perché nelle comunità nazionali periferiche come Catalunya e Euskal Herria dove il PP ha scarsi appoggi un giro di vite in senso centralista potrebbe aprire un contenzioso politico il cui risultato metterebbe in seria discussione, visto la congiuntura politica ed economica attuale, lo stesso “progetto nazionale spagnolo” che preconizzano i leader populares. Il fatto stesso che PNV e PSOE siano arrivati ad una accordo sul passaggio di un numero ancora considerevole di competenze alla autonomia dell’ CAV, lascerebbe in mano del PP, in caso di vittoria, la decisione di dare corso a una accordo criticato nel momento della sua approvazione. Certo è che una vittoria del PP collocherebbe alla guida del governo spagnolo, una formazione politica che non si è mostrata propensa a compiere passi per una soluzione definitiva del contenzioso politico violento basco spagnolo. Almeno sulla carta. Le elezioni anticipate accelereranno il dibattito politico che in queste settimane si sta sviluppando nella sinistra indipendentista basca. La proposta di Aralar di confluire con Bildu in un’unica piattaforma elettorale in vista delle legislative indica che il processo di convergenza della forze di sinistra e per la sovranità basca impone accelerare i tempi. Sempre che Bildu decida di prendere parte a questa scadenza elettorale. Un curiosità sulla data. Zapatero ha annunciato che le elezioni si svolgeranno il 20 novembre. Una data dal preciso significato in Spagna e nel Paese basco Nello stesso giorno di novembre del 1975 moriva il dittatore Francisco Franco, mentre nel 1984 a Bilbao veniva ucciso il leader di Herri Batasuna, Santi Brouard e sei anni dopo, nel 1990 a Madrid la stessa sorte toccava a Josu Muguruza, neodeputato eletto nelle liste di Herri Batsuna al parlamento spagnolo. Era la prima volta che Herri Batasuna decideva di presenziare ai lavori del parlamento spagnolo. Due “omicidi eccellenti” della guerra segreta dello stato spagnolo contro l’indipendentismo di sinistra basco.
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IL PKK PROLUNGA LA TREGUA DI UN MESE
La Confederazione Democratica del Kurdistan (KCK) ha annunciato il prolungamento del cessate il fuoco unilaterale di un mese. La tregua era stata dichiarata il 13 agosto scorso. In prima battuta il PKK aveva annunciato che le attività armate sarebbero riprese il 20 settembre. Quindi ha prolungato di una settimana la tregua e ieri l’annuncio di un altro mese di tregua.
“Il cessate il fuoco sarà rivisto fra un mese – ha detto Murat Karayilan in una conferenza stampa sui monti di Kandil – e se i passi intrapresi dal governo turco saranno ritenuti sufficienti potremmo decidere di trasformare la tregua temporanea in cessate il fuoco permanente”.
Head of the Executive Committee of the Kurdistan Democratic Confederation Murat Karayilan stated that they have extended the unilateral ceasefire declared on 13 August for another month. “The ceasefire will be reviewed in a month time and if reassuring steps and efforts come during this month we may turn the temporary ceasefire into indefinite” added Karayilan.
Karayilan declared the extension of the ceasefire in a press conference held in Medya Defence Territories in South Kurdistan in which several national and international press took part.
Speaking at the press conference Karayilan also said: “We are willing to turn this non-action period into an indefinite ceasefire; however we are concerned about the initiatives of the AKP government to purge our movement which have been increasing for the last two weeks.”
See you on the Falls Road on Sunday – Easter 1916 Centenary
In 1966 Nelson’s Pillar was blown up in O’Connell Street in Dublin. It was a hugely symbolic and largely popular act