L’EVIDENZA DELLA TORTURA

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Il giudice Isamel Moreno dell Audiencia Nacional, che sta istruendo la causa contro 5 persone accusate di appartenere ad ETA, arrestate la settimana scorsa, ha trasmesso al Tribunale Provinciale di Madrid uno scritto nel quale si chiede “di indagare sulle possibili torture e maltrattamenti che avrebbero subito le persone arrestate da parte della Guradi Civil. Un caso sorprendete vista la pratica abituale dei giudici dell’Audiencia Naciional, di disattendere sistematicamente le denuncie degli arrestati. In una conferenza stampa avvocati di persone arrestate accusate di appartenere o collaborare con ETA, hanno denunciato 21 casi maltrattamenti e torture dall’inizio dell’anno. Alcune settimane fa, un’giudice del Tribunale di San Sebastian ha formalmente rinviato a giudizio 11 guardia civiles accusati di aver torturato a Igor Portu e Mattin Sarasola, arresati l’anno scorso e accusati di appartenenza ad ETA. Comunque, anche l’iniziativa del giudice Isamael Moreno non ha, paradossalmente, incluso il caso di José Camacho anch’esso arrestato nella stessa operazione di polizia della settimana scorsa, il quale dopo due giorni di arresto venne ricoverato in ospedale, rimanendo ricoverato per sette giorni, sempre in isolamento. Secondo il referto medico Moreno ha subito un grave versamento sanguineo dal muscolo della gamba sinistra con fuori uscita interna di sangue, una situazione che si determina per un forte trauma muscolare. Nonostante la Guardai Civil affermasse che questa ricovero era dovuto ad una malattia di cui già soffriva Camacho il referto medico sementisce tale affermazione. Tutte le persone arrestate hanno denunciato torture e maltrattamenti come la “borsa”, inserire la testa di un persona in un sacchetto di plastica provocando asfissia, percosse, esercizi fisici forzati mentre nel caso di Rosales e Aristegi hanno denunciato anche un tentativo di stupro.


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ALTERNATIVA DEMOCRATICA – 1995

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  Alternativa Democratica aprile 1995     Lo que hay que acordar con el Estado español:   -Reconocimiento de Euskal

ISRAELE, COLOMBIA, …STRASBURGO, I DIRITTI UMANI? IL CASO DI YAIR KLEIN – GUIDO PICCOLI

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Nella provinciale, misera, ignorante Italia e nella sua corrispondente informazione, questa notizia non fa notizia. Si tratta di qualcosa successo in un paese lontano, la Colombia, che per tutti, o quasi, è giusto interpretare e dipingere come un esotico paese violento e drogato. Ma anche di qualcosa che tira in ballo Israele e, dulcis in fundo, il Tribunale di Strasburgo, la massima istanza europea che si occupa e governa sul tema dei diritti umani. Ebbene, cosa ha deciso nei giorni scorsi il Tribunale di Strasburgo? Che sarebbe illegitima l’estradizione di Yair Klein in Colombia dove è richiesto per rispondere del suo passato di istruttore di narcos e paramilitari. Il Tribunale di Strasburgo difende un uomo non europeo: Israele non è un paese europeo. Il Tribunale di Strasburgo si preoccupa di un uomo detenuto in Russia: la Russia è un paese europeo. Comunque il Tribunale di Strasburgo si scomoda a dire la sua. Quello che lascia più sbalordito sono le motivazioni: “i giudici russi non avrebbero preso in considerazioni le dichiarazioni dell’imputato sulle torture alle quali potrebbe essere sottoposto in Colombia”. C’è da ridere, ma anche da scandalizzarsi. L’Europa che non ha mai mosso un dito sulla pratica abitudinaria della tortura, delle sparizioni forzate, degli omicidi extragiudiziari praticati in Colombia contro sindacalisti, attivisti dei diritti umani, leader e militanti politici di opposizione, si preoccupa dei rischi che correrebbe un mercenario che ha insegnato ai narcos e ai paramilitari la pratica della tortura e più in generale del terrore. Il Tribunale di Strasburgo fa finta di non sapere che Yair Klein è ideologicamente affine a coloro che, a partire da Uribe, dominano il paese, anche grazie al suo lavoro sporco. Ma che banda di ipocriti, falsari e, forse – per qualcuno dei suoi componenti anche ignoranti- è mai questo cosiddetto Tribunale?

Per capire chi sia Yair Klein riproduco due frammenti del mio libro “Colombia, il paese dell’eccesso” (Feltrinelli, 2004)

 

 

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