INQUISIZIONE SPAGNOLA

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Ieri l’arresto di 10 persone accusate dal giudice Grande Marlaska di essere corrieri dell’ ETA.  Oggi il Ministro degli Interni Rubalcaba, saltando ogni minima norma del diritto e processuale, segreto istruttorio e presunzione d’innocenza, accusa i tre avvocati arrestati di diversi reati.  Eccoli in sintesi: ha accusato gli arrestati di essere “cinghia di trasmissione delle istruzioni di ETA nelle carceri” – commissari politici di ETA nelle prigioni”, gli ha chiamati -, e “di gestire la fuga di membri della banda dalla Giustizia” che sono ricercati dalle Forze di Sicurezza spagnole; ha detto anche che “intermediavano nel pagamento delle estorsioni”, “captavano militanti e fissavano appuntamenti, generalmente in Francia”, e che “redigevano informazione su possibili vittime e attentati che poi passavano alla banda”. Rubalcaba ha detto anche che per ultima accusa anche lui era uno di questi obiettivi. Stesse parole, sentenze, usate nel dopo gli arresti degli amministratori e giornalisti di Egunkaria nel 2003, assolti l’altro ieri. Stesse sentenze emesse dal potere esecutivo spagnolo quando è il tema basco oggetto d’inchieste. Codice del nemico ed inquisizione pervadono continuamente la giurisprudenza spagnola. Starà agli accusati dimostrare la loro innocenza.


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