ARRESTATI QUATTRO GIOVANI INDIPENDENTISTI

Loading

Paradossali arresti questo pomeriggio in Iparralde (Paese Basco nord). Quattro giovani indipendentisti baschi che erano sfuggiti alla retata del 24 novembre scorso contro il movimento giovanile  Segi, che aveva portato all’arresto di 24 persone, sono stati fermati dalla Polizia francese in collaborazione con la Guardia Civil. I loro nomi sono: Carlos Renedo, Asier Colorna, Gaizka Likona, Olatz Izagirre. La stampa spagnola ha dato notizie contrastanti. Mentre i quotidiani El Pais e El Mundo accusavano i quattro di “far parte di ETA”, il quotidiano Publico sosteneva che “sono militanti di Segi ma non sono ancora entrati in ETA”. Accuse pesanti quando in realtà  i quattro giovani stavano vivendo una vita pubblica in Iparralde (Paese basco Nord). Si erano iscritti nell’ufficio di collocamento con i loro nomi , cosi come avevano registrato i loro telefoni ed i contratti di affitto. Da mesi stavano vivendo in Iparralde ed avevano partecipato ad attività politiche e mobilitazioni nelle province basche in Francia. Per il movimento pro amnistia basco questi arresti sono “un nuovo capitolo della guerra di propaganda” del ministro degli Interni spagnolo Alfredo Perez Rubalcaba, che ha messo in relazione questi giovani indipendentisti con ETA “quando sapeva che stavano conducendo una vita totalmente normale in Iparralde”. Secondo il movimento antirepressivo poliziotti in borghese avevano vigilato i  quattro giovani fin da quando avevano trasferito la loro residenza in Iparralde


Related Articles

EGIN DEZAGUN BIDEA (COSTRUIAMO IL CAMMINO)

Loading

Tutto quello che circonda le e i prigionieri politici, i loro famigliari, i loro amici e le loro amiche è più che mai presente nel nostro Paese. La presenza, degna e costante, di questo entourage avvicina agli occhi della società basca la realtà delle e dei prigionieri politici baschi. Prigionieri e prigioniere politiche che si trovano dispersi nelle prigioni dello Stato spagnolo e francese. Con la lampada tra le mani e il fazzoletto al collo, ci hanno reso consapevoli che le violazioni subite dai loro cari sono una tappa da superare. Ci hanno aperti gli occhi, alle stesso modo in cui le Madri e Nonne di Plaza de Mayo fecero in Argentina, ci hanno illuminato e mostrato il cammino. Ora il nostro popolo è pronto a intraprendere la sua strada. Aprendo una nuova fase nella quale i famigliari, gli amici e le amiche delle e dei prigionieri politici non cammineranno da soli e sole. Tra tutti e tutte, costruiamo il cammino.

1. LA POLITICA PENITENZIARIA DEVE SITUARSI NEL CONTESTO DEL PROCESSO DI RISOLUZIONE

L’eccezionale politica penitenziaria applicata alle e ai prigionieri politici baschi risponde a criteri repressivi e di utilità. Un esempio di ciò è la politica di dispersione applicata da più di 20 anni, così come le situazioni d’eccezione che si sono moltiplicate durante l’ultima decada. Mantenere in carcere chi ha compiuto la sua condanna, non liberare le e i prigionieri politici gravemente malati, la scomparsa della libertà condizionata o l’applicazione a stento della libertà provvisionale, l’isolamento o il ricatto costante. Offrendo benefici in cambio di pentimento e nel caso in cui ci si nega, essere punito con misure assolutamente crudeli: isolamento, solitudine, allontanamento, trasferimenti assolutamente arbitrari, attacchi, percosse…

Le misure per rafforzare questa politica d’eccezione si sono via via moltiplicate.

CHIARIMENTO DELLA FASE POLITICA E DELLA STRATEGIA – 2009

Loading

CHIARIMENTO DELLA FASE POLITICA E DELLA STRATEGIA  Indice:            0. Introduzione            1. Traiettoria politica del processo di

E ISRAELE TORNA A BOMBARDARE GAZA

Loading

Quattro civili palestinesi, tra cui due ragazzi, sono stati uccisi martedì 22 marzo a Gaza del fuoco israeliano in una

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment