BOLIVIA: SCIOPERI. SMENTITA NOTIZIA DI DUE MORTI

Loading

Giornali e televisioni boliviane avevano dato la notizia che due studenti sarebbero stati uccisi oggi nella località di Caranavi a nord della capitale La Paz. Vi sarebbero anche 15 feriti con arma da fuoco tra cui tre funzionari di polizia. Gli scontro si sono registrati dopo che il governo aveva deciso di inviare contingenti di polizia per togliere i blocchi stradali che abitanti della località avevano innalzato da una settimana per protestare sulla mancata costruzione di una fabbrica. I manifestanti un precedenza avevano dato fuoco al Comando Regionale della Polizia in pieno centro di Caranavi. Polizia e manifestanti si accusano reciprocamnte sull’uso di arami da fuoco. Uno dei leader della rivolta il segretario generale della Federaccion de Greminales, Daniel Villanueva ha sostenuto che la polizia “ha presso la manifestazione prima con gas lacrimogeni poi con armi da fuoco”. Da parte sua  il comandante della Polizia Oscar Nina ha affermato che mentre liberavano le strade dai blocchi sono stati feriti con arma da fuoco un comandante e due poliziotti. Secondo il funzionario di polizia “l’utilizzo di armi da fuoco ci porta a concludere che c’è un apparato delinquenziale dietro le mobilitazioni”. Questo pomeriggio il Ministro Sacha Llorenti ha semtito la morte dei due giovanni affermando che si trovano riconverati nell’ospedale di La Paz.  Pochi giorni fa il Governo boliviano denunciò che uno dei leader della rivolta, Luis Achu, ricevette denaro dalla Divisione Antinarcotici degli Stati Uniti (NAS) in Bolivia nel 2006. L’episodio si inserisce in un contesto di forti proteste contro la politica economica del Governo di Evo Morales che dopo aver superato la crisi delle azioni golpiste nei dipartimenti denominati mezza luna, di due anni fa, sembra avere grosse difficoltà su un terreno, quello sociale e sindacale, che è stato l’elemento fondamentale delle vittorie politiche dal 2006.  Il potente sindacato boliviano Confederacion Obrera Boliviana (COB) ha decretato uno sciopero generale ad oltranza a partire da lunedì prossimo per un aumento dei salari.  Settori del sindacato vicini alle posizioni del partito al governo MAS si sono pronunciati contro questo sciopero. Il vicepresidente boliviano Garcia Linera ha attaccato la decisione della COB definendola “una misura politica estrema” che storicamente ha l’obiettivo di abbattere i governi. Una divisione interna la movimento sindacale che dalla vittoria di Evo Morales nel 2006 aveva visto l’adesione alla COB di un migliaio di organizzazioni sindacali boliviane.  Il primo maggio la fotografia di questa divisione fu patente tanto che la direzione del sindacato accusata di essere cooptata dal Governo venne espulsa dalla manifestazione che si è svolta a La Paz. La COB ed altre organizzazioni sindacali tra cui quella dei poliziotti reclama un aumento salariale del 10% considerando il 5% proposto dal Governo insufficiente.


Related Articles

Euskal Herria: assoluzione del dialogo politico

Loading

Dopo la sentenza del Tribunale Supremo, la sinistra indipendentista chiede un dialogo tra tutte le forze politiche. La sentenza del

Hasankeyf still in danger

Loading

Hasankeyf, an ancient city in the province of Batman, is facing the risk of being submerged into water because of

AMAIUR, SINISTRA BASCA PER LE ELEZIONI DEL 20 NOVEMBRE

Loading

Con un nome dai richiami antichi e simbolici Amaiur, località nel Alto Batzan navarro dove nel 1522 ci fu l’ultima resistenza del Regno di Navarra alla conquista spagnola, la coalizione della sinistra per la sovranità basca si presenta alle elezioni legislative spagnole del 20 novembre affinché  “Euskal Herria si presenti come popolo dinnanzi allo Stato spagnolo”.

Visti i trascorsi delle partecipazioni nel parlamento spagnolo delle formazioni che compongono la coalizione, nel documento presentato ieri alla stampa, Amaiur sottolinea quali saranno gli obiettivi della sua presenza.

La nostra azione avrà come obiettivo rivendicare i diritti nazionali che corrispondono a Euskal Herria soprattutto sul riconoscimento nazionale e diritto a decidere”, afferma la coalizione della sinistra basca. Se questa è la motivazione quadro di principio, la strategia politico sociale ed economica delinea una proposta ed azione politica miranti a articolare una serie di misure economica e sociali progressiste per la società basca.

Dinnanzi alla grave crisi situazione causata dalla crisi economica che stiamo subendo, le politiche socioeconomiche, che si ripercuotono sulle/sui lavoratrici/lavoratori baschi e i settori meno abbienti della nostra società, saranno al cantro della nostra attenzione. I rappresentanti della coalizione esigeremo con forza un Ambito Basco di Relazioni Lavorative che permetta alle istituzioni ed agli agenti economici e sociali baschi disporre degli strumenti di competenza giuridica per stabilire politiche sull’occupazione e di protezione sociale sovrane; difenderemo misure a favore del lavoro degno e di qualità e lotteremo per l’uguaglianza effettiva e reale di tutte le persone (..) verranno promosse politiche pubbliche che rafforzino la garanzia sociale difendendo allo stesso tempo in modo in equivoco servizi pubblici in educazione, sanità e politiche sociali”. Particolare attenzione viene data alla “sostenibilità ambientale ed ecologica come guida per tutta la nostra azione politica e la difesa di quelle strutture ed infrastrutture sociali che aiutino a definire Euskal Herria” e quindi anche “ad ottenere il riconoscimento immediato che spetta alla euskara e alla cultura basca”.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment