GRAN BRETAGNA: VINCONO I CONSERVATORI (irisultati)
Dopo 34 anni la Gran Bretagna si trova senza una maggioranza assoluta nel parlamento di Westminster. I primi dati sulle elezioni legislative in Gran Bretagna danno la vittoria al partito Conservatore di David Cameron con il 36% dei voti pari a 278 seggi, seguito dal Partito Laburista di Gordon Brown con il 29% dei voti e 225 seggi. Delusione tra le file dei liberal democratici dell’ astro nascente della politica inglese Nick Clegg che ottiene il 23% dei voti e 48 seggi. I conservatori quindi non ottengono la maggioranza assoluta lasciando il campo aperto sulle possibili formule di governo. Nonostante la vittoria dei tories, il primo ministro uscente il laburista Gordon ha gà manifestato di cercare di formare un governo di minoranza o in colazione con altre forze. Da parte loro i conservatori avanzano l’ipotesi di un governo di coalizione e tra i possibili alleati gli unionisti del Irlanda del Nord. Tra i risultati di queste elezioni ci sono alcune sorprese come il conseguimento di un seggio per verdi mentre il Partito Nazionalista Inglese, che nelle elezioni europee aveva ottenuto due seggi, non è riuscito a portare alcun deputato al parlamento inglese. Intanto l’incertezza sulla formazione del nuovo governo scaturita da queste elezioni ma anche le turbolenze speculative nel contesto della crisi greca hanno portato ad una svalutazione della lira sterlina.
Questi i risultati dopo lo scrutinio di 605 seggi su 650 per la Camera dei Comuni:
Partito Conservatore 288 seggi 36,2% dei voti; Partito Laburista 241 seggi (29%); Partito Liberal Democratico 51 seggi (22,9%); Partito Unionista Democratico (Partito unionista nordirlandese) 8 seggi (0,6%); Partito Nazionale Scozzese 6 seggi (1,7 %); Sinn Fein (repubblicano nordirlandese) 4 seggi (0,5%); Plaid Cymru (nazionalisti gallesi) 3 seggi (0,6%); SDLP (nazionalista nordirlandese) 3 seggi (0,4%); Green (ecologista) 1 seggio (0,9); Alliance Party (partito laico nordirlandese) 1 seggio (0,2%); altri 1 seggio (0,9%). Partecipazione 65% aventi diritto al voto (61% nelle ultime elezioni legislative del 2005)
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Sinistra Indipendentista, Eusko Alkartasuna Alternatiba: NUOVO ACCORDO PER LA SOVRANITA’ E IL CAMBIO SOCIALE
Dopo l’accordo strategico firmato a Bilbao nel giugno 2010 tra Sinistra Indipendentista e Eusko Alkartasuna domenica scorsa a Gasteiz (Vitoria) un nuovo passo è stato compiuto verso la creazione della convergenza per la “sovranità di sinistra e progressista basca”. Ad aggiungersi ai firmatari di Bilbao è arrivata Alternatiba, una scissione di Ezker Batua, Izuierda Unida basca, che aveva sottoscritto anche la Dichiarazione di Gernika.
Nel palazzo dei congressi Europa, gremito di militanti delle formazioni politiche firmatarie, Pello Urizar (EA), Jone Goirizelaia (SI) e Oskar Matute (Alternatiba) hanno spiegato i motivi di questo accordo.
Urizar dopo aver rivendicato il ”diritto dei baschi ha disegnare il proprio vestito” ha rimarcato che ogni organizzazione pur mantenendo i propri obiettivi e identità lavorare anno in modo congiunto sui punti comuni stabiliti nel documento sottoscritto.
Urizar segnalò che “le organizzazioni firmatarie si compromettono a perseguire il loro fini unicamente per vi pacifiche e democratiche” includendo “dal alvoro istituzionale alla disobbedienza civile”.
Jone Goirizelaia ha sottolineato che questo accordo arriva in un momento trascendentale dopo che ETA ha preso una “decisione senza precedenti e storica” con l’annuncio della tregua generale, permanente e verificabile.
La rappresentate della SI ha detto che si “è aperto la porta a una nuova fase politica” invitando al lavoro ed a “essere perseveranti ed attivi” sapendo che non mancheranno “le provocazioni”. Inoltre ha riaffermato che i firmatari di questo accordo difendono tutti i diritti per tutte le persone e la legalizzazione di tutti i progetti politici, aggiungendo che verrà “svelato quanto di mercenario c’è nel conflitto”
Oska Matute è stato incaricato per sviluppare la parte dell’accordo che riguarda il modello socioeconomico. Considerando che “l’economia è il cuore della politica” i firmatari si compromettono nel “porre l’economia al servizio dei cittadini”. Dinnanzi alla dicotomia tra “difendere le persone e i loro diritti o il capitale e il suoi benefici” la scelta sulla prima opzione è inequivocabile. Matute ha colto l’occasione per annunciare l’appoggio di EA; SI, e Alternatiba allo sciopero generale che la maggioranza sindacale basca ha indetto per il 27 gennaio contro la riforma delle pensioni annuncia dal Governo Zapatero.
Euskal Herria ezkerretik
Il documento sottoscritto riguarda le quattro province di Hego Euskal Herria (province nello stato spagnolo)
Di seguito alcuni estratti:
1. Contesto della congiuntura
Euskal Herria si trova attualmente scossa da correnti sociopolitiche e socioeconomiche che incidono direttamente nella violazione dei diritti individuali e collettivi. Questa situazione è generata per tre motivi complementari: le strutture e politiche che hanno generato la crisi sistemica, le carenze democratiche degli stati spagnolo e francese e l’esaurimento dei quadri giuridici.
La ferma volontà di superare gli esauriti quadri giuridico politico attuali, che non rispondono ai desideri della maggioranza sociale del paese, la crisi del sistema socioeconomico e il quadro istituzionale artificiale, che limita i diritti individuali e collettivi della società basca e di Euskal Herria, ci ha portato all’impegno di lavorare in modo congiunto.
Alla negazione del diritto di Euskal Herria a definire il suo futuro come nazione, si unisce una situazione di profonda crisi del sistema, attaccando le basi del welfare state con il pretesto della crisi economica mediante la promozione di misure socioeconomiche regressive che influiscono sulla qualità della vita delle classi popolari.Turkey in Chinese missile deal
Turkey is likely to strike a $3.4 billion deal to acquire the Chinese FD-2000 missile defense system, in a move