5 MILITANTI DI ASKAPENA IN CARCERE

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Il giudice dell’Audiencia Nacional, Pablo Rus ha ordinato il carcere per cinque dei sette militanti del movimento internazionalista basco Askapena arrestati lunedi scorso. Walter Wendelin, Gabi Basanez, haritz Gamboa, Unai Vasequez e David Soto sono stati accusati dal giudice di “integrazione a banda armata” cosi come Ruben Sanchez e Itsaso Lekuona per i quali però ha decretato la liberta sotto a cauzione di 5 mila e 10 mila euro rispettivamente. Le accuse nei confronti dei militanti baschi riguarderebbero presunti funzioni di “propaganda di ETA” a livello internazionale. Il lavoro svolto in questi anni da parte delle persone arrestate, in realtà era noto e pubblico. Cosi come è legale l’associazione di cui fanno parte Askapena. L’obiettivo di questa operazione di polizia in realtà sembra avere una funzione di supporto alla iniziativa diplomatica di Madrid. Significativamente il quotidiano spagnolo El Mundo pubblicava ieri la notizia che “il Governo spagnolo ha chiesto a quello degli Stati Uniti di rafforzare la collaborazione per “ridurre l’influenza della sinistra indipendentista” all’estero nell’ambito della lotta contro ETA”. Secondo il quotidiano conservatore “il Ministro degli Esteri Moratinos ha detto che l’ambasciatore spagnolo negli USA, Jorge Dezcallar, ha avuto un’incontro belle scorse settimane, con un’alta carica dell’amministrazione di Barack Obama ha parlato della questione e di fronteggiare la presenza di Al Queda nel Magreb”.


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Gara. Nel 1999 due cani attraversavano la frontiera. Uno, algerino, magro, debole, zoppo e rosicchiato dalle pulci, cerca di entrare

I CULTORI DEL “WATERBOARDING”, LA TORTURA DEMOCRATICA

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Y a ellos se los tragó el asfalto. Si se los hubiera tragado la tierra, los habría vomitado”  

Lo ha fatto intendere il direttore della CIA Leon Panetta. Per arrivare a bin Laden i servizi segreti americani hanno estorto confessioni a Guantanamo, con metodi come il ‘waterboarding’ provocare asfissia al detenuto immergendo la testa nell’ acqua. I farisei si strappano le vesti quando è logico che sia così. Si ricorderà il film   “Soldato Blu” (Ralph Nelson, 1970), nel dialogo tra due “bianchi” dove si dice che “strappavamo lo scroto degli indiani per metterci il tabacco”. Fort Bragg dove i consiglieri statunitensi hanno formato centinaia di funzionari delle forze di sicurezza della America Latina, hanno elaborato delle tecniche di sterminio la cui perversione non ha limiti. Impalare bambini “perché sarebbero diventati terroristi”, (El Salvador) squartare (Colombia), ammazzare bambini sbattendoli contro le pietre (Guatemala) e decine di altre nefandezze. Il tutto per difendere la democrazia, dal pericolo allora “comunista”. Se questo mondo non fosse anche dominato dalla ipocrisia spocchiosa e criminale, la notizia del ‘waterboarding’ non sarebbe notizia, come un multa data per sosta vietata, ma naturale e logica parte integrante di “questa” democrazia. Come l’ esistenza dei bin Laden Noriega, Bokassa, Idi Amin, Mobtu, Pinochet etc etc Con le ammissioni di Panetta si sono sentiti sollevati, se mai avessero avuto qualche problema di coscienza, quei funzionari delle forze di sicurezza dello Stato spagnolo che la cultura del ‘waterboarding’, le cui origini sono medioevali (allora serviva a  combattere “gli eretici”), l’hanno applicata, un giorno si e uno anche, alle centinaia di baschi e basche arrestati in questi ultimi cinquant’anni.

‘Exiled at Home’: A Film Featuring Syrian Author Khaled Khalifa

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We publish here an article by ArabLit. (http://arablit.org/) “Exiled at Home” is a short film by Lina Sinjab, centered around acclaimed Syrian

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