COLOMBIA, AUMENTA VIOLENZA SESSUALE
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Nuova Colombia. Secondo quanto denunciato dalla ong internazionale OXFAM, in Colombia l’omicidio di donne e la violenza sessuale sono in drammatico aumento. In uno studio di recente pubblicazione, vengono resi noti dati agghiaccianti: “489.687 donne hanno subito violenza sessuale dal 2001 al 2009, per una media di 6 donne ogni ora”, e più dell’80% degli stupri sono imputabili all’Esercito o ai paramilitari di Stato.
I dati non riflettono che una piccola parte della realtà, poiché per paura le vittime sono spesso costrette a tacere. Nella quasi totalità dei casi, i crimini restano impuniti, e diverse denuncianti sono state assassinate.
Le cifre evidenziano l’uso sistematico della violenza sessuale come pratica del terrorismo di Stato, utilizzato per lo sfollamento forzato delle popolazioni locali dalle zone di alto interesse economico.
Secondo quanto confessato da Carmen Rincón, ex integrante dei paramilitari delle AUC, il capo paramilitare Hernán Giraldo alias ‘El Patrón’, ha violentato almeno 50 bambine di meno di 15 anni, portate alle feste nelle quali Giraldo selezionava le sue vittime; quelle che non erano di suo gradimento, venivano date in pasto ai suoi paramilitari.
Militari e paramilitari colombiani utilizzano la violenza sessuale come arma di guerra, su mandato del narcogoverno, e godendo quindi della più totale impunità.
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Con una frequenza e partecipazione impressionante, che piova o ci sia il sole soffocante, il movimento basco di sinistra e per la sovranità promuove manifestazioni di massa che danno la misura della sua forza. Ieri, Bilbao è stato teatro nuovamente di un corteo di 23 mila persone che ha sfilato per la vie del capoluogo per chiedere la fine dei processi politici e rivendicando diritti per tutti.
La mobilitazione era stata indetta per protestare contro la sentenza di condanna a Sonia Jacinto, Arkaitz Rodriguez, Rafa Diez, Analdo Otegi e Miren Zabaleta che ha provocato reazioni indignate nel Paese basco e perplessità anche in Spagna.
Tra due ali di folla il corteo è partito dalla Casilla per concludersi come di consueto dinnanzi al Municipio, dopo aver attraversato le arterie principali del capoluogo basco.. Se si eccettua PP, PSE e PNV e i sindacati UGT e CCOO, c’erano rappresentanze di numerose organizzazioni politiche sindacali basche. Dai partiti EA, Alternatiba Aralar Sinistra Indipendentista, ai sindacati ELA- LAB Ehne Hiru Esk STEE-EILAS, la maggioranza sindacale basca. Durante il tragitto sono stati numerosi i momenti di solidarietà nei confronti dei rappresentanti del centro Sociale Kukutza del quartiere operaio di Errekalde a Bilbao, sgomberato e demolito poche ore prima provocando una forte protesta sociale ed una repressione violenta da parte della polizia autonoma basca.
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