AL FATAH-HAMAS, FINE DI DAHLAN
Mohamed Dahlan, l’ex uomo forte di Al Fatah, viene accusato in un dossier di una commissione d’indagine palestinese, di aver ordinato l’avvelenamento del leader palestinese Yaser Arafat, deceduto in un ospedale parigino nel novembre del 2004. Questo atto di accusa è l’ultimo e probabilmente definitivo colpo contro Moahamed Dahlan, personaggio oscuro che aveva attirato su di se le accuse di Hamas e di gran parte del suo stesso partito, Al Fatah. Hamas lo accusava di essere responsabile di uccisioni e torture di militanti del movimento islamico palestinese quando occupava la carica d responsabile della sicurezza a Gaza prima del 2007. All’interno del suo partito veniva accusato di corruzione nonché di essere la cinghia di trasmissione con la CIA e il Governo Israeliano. La “testa” di Dahlan era una delle richieste del movimento Hamas per trovare un accordo con Al Fatah. Dopo anni di negoziati l’accordo raggiunto alcuni messi fa era sfociato in una serie di misure come la recente decisione di liberare i militanti dei due movimenti palestinesi detenuti in Cisgiordania, amministrati da Al Fatah, e a Gaza che dalle elezioni del 2007 è governata da Hamas. Le accuse contro Dahlan di essere responsabile della morte del “leader Arafat”, sembrano essere un nuovo tassello per ricomporre il mosaico politico palestinese, in vista anche della dichiarazione unilaterale dello stato palestinese che verrà presentata alle nazioni Unite per un riconoscimento nell’prossimo autunno.
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