PRESIDIO A ROMA PER GIOVANI BASCHI

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Libertà per i tre giovani baschi detenuti nelle carceri italiane, no all’estradizione

Mercoledì 8 settembre dalle 10 – presidio a Piazzale Clodio a Roma
per chiedere la liberazione immediata di Zurine, Artzai e Fermin; per dire no alla loro consegna alle autorità spagnole; per rivendicare il ripristino delle libertà democratiche fondamentali nel Paese Basco

Tre attivisti del movimento giovanile indipendentista basco si trovano, dal 10 giugno, detenuti nelle carceri di Terni e Rebibbia dopo essere stati arrestati dalla Digos mentre volantinavano nei pressi del parlamento italiano. Sfuggiti alla maxi retata che il 24 novembre 2009 ha portato nelle carceri spagnole 34 giovani delle associazioni e dei collettivi della sinistra indipendentista basca, Fermin, Artzai e Zurine hanno cercato di rompere, attraverso una conferenza stampa convocata a Roma, il muro mediatico che in Europa cela la repressione politica di cui è oggetto il movimento indipendentista basco.

I governi “democratici” di Madrid perpetrano infatti, in assoluta libertà, uno degli scandali politici più sconcertanti del continente: mettono al bando partiti e organizzazioni politiche, arrestano i loro militanti, li torturano nelle carceri, costringono l’intera sinistra indipendentista basca ad una condizione di illegalità. A seguito dell’illegalizzazione di Segi nel 2005, una delle organizzazioni giovanili più numerose del Paese Basco, la persecuzione ha esteso il suo raggio d’azione scatenando la persecuzione di centinaia di giovani, negando i loro più elementari diritti civili e politici: dalla libertà di associarsi in organizzazioni politiche alla libertà di manifestare liberamente le proprie idee.
Nonostante i dossier di Amnesty International e delle Nazioni Uniti e le denunce di avvocati, giornalisti e intellettuali, attraverso una massiccia censura e manipolazione mediatica Madrid continua impunemente in un’opera di sistematica repressione politica contro un intero popolo che ha eguali solo nel trattamento che la Turchia riserva ai Kurdi.

Madrid si copre dietro lo scudo dei suoi affari interni, ma l’Europa deve intervenire per porre fine alla criminalizzazione della gioventù basca e favorire la risoluzione politica e democratica del conflitto che da anni la sinistra basca persegue tenacemente. L’Italia e la città di Roma in particolare hanno oggi una importante occasione per dare un segnale chiaro opponendosi alla riconsegna di Zurine, Fermin e Artzai alle autorità spagnole e chiedendo ai giudici italiani la loro liberazione immediata. Ai tre ragazzi non è infatti contestato alcun reato specifico, ma solo la supposta adesione all’organizzazione politica Segi. Eppure in Spagna rischiano dai 6 ai 12 anni di carcere per un reato di opinione.

Se i tre venissero consegnati alla Polizia Spagnola rischierebbero inoltre di subire quei maltrattamenti e quelle torture che purtroppo costituiscono la normalità nei commissariati e nelle carceri di Madrid.

Hanno finora aderito: Euskal Herriaren Lagunak – Amici e amiche del Paese Basco, Action-Diritti in movimento, La Strada, Corto Circuito, Radio Città Aperta, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Critica, Rete dei Comunisti, Comunisti Uniti, Comunisti-Sinistra Popolare, Federazione della Sinistra-Roma, Spazio Sociale Area 51, CSOA Ricomincio dal Faro…

 


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IL FILM DI JOSU MARTINEZ IN ITALIA – DATE

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La storia di un popolo è formata da mille situazioni e storie personali che facilmente vengono dimenticate. Josu Martinez, regista di ‘Itsasoaren alaba’ (‘La figlia del mare’) pensa che raccogliere storie sia fondamentale, come restituirle agli spettatori.

La figlia del mare racconta la storia della ricostruzione di una memoria, personale ma nel contempo collettiva. La figlia del mare è Haize Goikoetxea che mette a disposizione questo suo viaggio nella memoria. Haize è figlia di Mikel Goikoetxea, ‘Txapela’, e aveva solo due anni quando il Gal ha ammazzato suo padre, militante di Eta. “Haize, – dice Josu Martinez, nato a Bilbao nel 1986 – mi ha chiesto un giorno di aiutarla a incontrare le persone che avevano conosciuto suo padre. In quel momento – continua Josu – non c’era affatto l’idea di un film. Si trattava della richiesta di aiuto di un’amica. Anzi, quando ho cominciato a pensare a filmare quegli incontri, mi sono sentito molto imbarazzato a chiederle di portare la telecamera”. Vinto l’imbarazzo il giovane regista fa la richiesta, che viene accolta con piacere da Haize.
Il risultato di questa collaborazione è un film che è un piccolo gioiello. Che si potrà vedere in Italia fra qualche giorno.

Qui sotto il calendario delle proiezioni e in allegato il manifesto delle giornate di Bergamo.
Clicca QUI per vedere il trailer del film

 

Students of Boğaziçi University: We will not step back!

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For years many people have predicted that tensions in Turkey are deteriorating even further. Regardless of whether they are supporters or opponents of the government, it was clear that the state was losing its power and would seek to regain it by force. As the government would increase oppression, it was obvious that it would be met with resistance. It would not be mistaken to see what is happening in Boğaziçi as such. The resistance shown against such violence, attack, torture, arrest and detention changed everything.

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