IL FILM DI JOSU MARTINEZ IN ITALIA – DATE

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10 febbraio – Firenze, centro sociale CPA
11 febbraio – Napoli
12 febbraio – Bergamo
12 febbraio – Torino
13 febbraio – Genova
13 febbraio – Brescia
14 febbraio – Milano


DATE IN LOMBARDIA

5 FEBBRAIO – CSA BARAONDA – SEGRATE (MI)
ore 21.00 Incontro con Amnesty International sulla tortura in Euskal Herria

6 FEBBRAIO – CSA VITTORIA – MILANO
ore 22.00 Concerto EGIN – patchanka band da Torino e SKATU – ska band
da Euskal Herria

6 FEBBRAIO – CSA DORDONI – CREMONA
ore 20.00 cena sociale, video-intervento di Arnaldo Otegi Presente e
futuro di Euskal Herria e presentazione della rete EHL

10 FEBBRAIO – CSA VITTORIA – MILANO
ore 21.00 Incontro con Amnistiaren aldeko mugimenduA (Movimento a
favore dell’Amnistia) e Angelo Miotto, giornalista di PeaceReporter,
autore del libro Storie basche

12 FEBBRAIO – COA TRANSITI 28 – MILANO
ore 19.00 Cena basca e proiezione dei video Intervista a Odei e
video-intervento di Arnaldo Otegi Presente e futuro di Euskal Herria +
mostra fotografica

12 FEBBRAIO – AUDITORIUM – P.ZA LIBERTÀ – BERGAMO
ore 21.00 Proiezione del film Itsasoaren Alaba – La figlia del mare di
Josu Martinez. A seguire incontro con Txema Uriarte (coordinatore di
GITE-IPES – Istituto di Promozione degli Studi Sociali in Euskal
Herria),  Giovanni Giacopuzzi, studioso, storico, autore del libro
Storie Basche e ENEA GUARINONI, giornalista di Radiopopolare
Dj set dalle ore 23.00 CSA PACI PACIANA – BERGAMO

13 FEBBRAIO – CS 28 MAGGIO – ROVATO (BS)
ore 20.30 Cena “ITSASO ETA LUR – MARE E TERRA” (prenota a 030/45670 –
RADIO ONDA D’URTO o ehbrescia@gmail.com)
ore 21.30 Incontro con il regista del film Josu Martinez e Giovanni
Giacopuzzi, studioso, autore del libro Storie Basche.
ore 22.30 proiezione del film Itsasoaren Alaba – La figlia del mare di
Josu Martinez.

13 FEBBRAIO – CSA VITTORIA – MILANO
ore 21.00 Concerto Linea (combatrock) e Guacamaya (combatpunk)

14 FEBBRAIO – CIRCOLO ARCI LA SCIGHERA – MILANO
ore 21.30 Proiezione del film Itsasoaren Alaba – La figlia del mare di
Josu Martinez. A seguire incontro con il regista Josu Martinez e Txema
Uriarte, coordinatore di GITE-IPES – Istituto di Promozione degli
Studi Sociali in Euskal Herria

19 FEBBRAIO – CSA BARAONDA – SEGRATE (MI)
GAU INTERNAZIONALA / La Notte Internazionale
dalle ore 18.00 aperitivo e cena popolare, a seguire the Bionic Rats
(ska-rocksteady) da Dublino e Kombat Sound djs.

20 FEBBRAIO – MILANO – ORE 15.00
CORTEO NAZIONALE TANTI POPOLI UN´UNICA LOTTA
PER LA LIBERTÀ, L’INDIPENDENZA E L’AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI

20 FEBBRAIO – CSA VITTORIA – MILANO
ore 22.00 concerto IMPOSSIBILI (punk rock) e RFT  (milano hardcore)

23 FEBBRAIO – CSA VITTORIA  – MILANO
ore 21.30 Proiezione del film Itsasoaren Alaba  di Josu Martinez

 

 


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La dichiarazione di ETA diffusa oggi dal quotidiano basco Gara era attesa da settimane.

Anzi, era il serpentone che faceva presenza nei discorsi dei politici e mass media spagnoli e baschi. Una questione che è stata posta da subito è quale novità rappresenti questa dichiarazione rispetto ad altri annunci di cessate il fuoco proclamati nel corso della storia dell’organizzazione armata.

Dal 1975 ETA considerava ineludibile la trattativa sulla base dell’Alternativa Kas, una sorta di processo costituente basco, per arrivare a una soluzione del conflitto. A più riprese veniva sottolineato come questo accordo avrebbe portato a una sorta di ibernazione della lotta armata.

Un aspetto fondamentale era che ETA si  considerava l’interlocutore del governo spagnolo e questa strategia politico-militare del conflitto portò Governo ed ETA a sedersi al tavolo delle trattative ad Algeri dal gennaio ad aprile 1989. Eta dichiarò una tregua unilaterale di 15 giorni per poi annunciare una “la creazione di un periodo di distensione nel conflitto, che propizi il dialogo assunto dalle parti”. La  tregua fu effettiva anche da parte del governo spagnolo.

Fallito il dialogo di Algeri bisognerà attendere il l’aprile del 1996, poco dopo l’elezione di José Maria Aznar, sfuggito miracolosamente a un attentato dell’organizzazione armata, per registrare una tregua “simbolica” di ETA, di una settimana, in occasione della presentazione dell’Alternativa Democratica, una proposta di soluzione al conflitto che, pur riaffermando il ruolo di “garante” per il gruppo armato rispetto a un negoziato sul diritto autodeterminazione del Paese basco, stabiliva che fossero i partiti e forze sociali basche a discutere i contenuti politici dell’accordo.

L’affondo a tutto campo del Governo Aznar contro la sinistra indipendentista, accompagnato da un giro di vite nella politica autonomista e una strategia militare di ETA che compie un salto attentando direttamente ai rappresentati politici del PSOE e del PP, portò alla stipula di un accordo tra la maggioranza delle forze politiche sindacali e sociali baschi, escluse le rappresentanze di PSOE e PP nonché di UGT e CCOO baschi, che si denominerà Accordo di Lizarra Garazi. Prendendo come riferimento il processo di pace in Irlanda del Nord, l’accordo poneva le basi un processo di pace basto sul riconoscimento del Paese basco come ambito decisione.  Una novità importante, perché l’iniziativa risiedeva nelle forze politiche e sociali basche. È in quedto contesto che ETA dichiara una tregua unilaterale il 12 settembre del 1998 che durerà fino al dicembre 1999. In questo periodo, le forze di sicurezza spagnole  francesi metteranno in atto una serie di operazioni sia contro ETA che contro le organizzazioni politiche della sinistra indipendentista. Anche l’accodo di Lizarra Garazi si concluse con una rottura, che però rese evidente come la strategia negoziale in cui ETA si presentava come soggetto  “garante”  fosse un argomento usato strumentalmente dal Governo spagnolo per affermare che non era possibile negoziare accordi politici “con una organizzazione terrorista”. Una constatazione che porterà una riflessione interna al movimento indipendentista basco che dopo anni di trattative segrete con esponenti del PSOE, sfocerà, nel settembre 2004, nella dichiarazione di Anoeta, dove la già allora illegalizzata Batasuna, annuncerà una proposta di dialogo su due tavoli: il primo tra ETA e il Governo per discutere di smilitarizzazione vittime e prigionieri baschi. Il secondo, politico, fra partiti e agenti sociali baschi.

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