JOSU MARTINEZ
PROVA PROVA PROVA
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Come in ogni conflitto anche in quello basco spagnolo l’informazione gioca un ruolo determinante nel creare opinione e consenso. Il dibattito nella sinistra indipendentista sta provocando una ridda di voci e informazioni che cercano di sminuire l’importanza del dibattito in corso. Governo, magistratura e mezzi d’informazione fanno a gara nel forzare un’immagine funzionale a mantenere i parametri del conflitto come negli ultimi decenni. Almeno così si può dedurre da una serie di fatti di queste ultime settimane. Gli ultimi episodi, in ordine di tempo, sono l’arresto, in Portogallo, di due presunti militati di ETA a bordo di un furgone che trasportava dieci chili di materiale esplosivo. Secondo il quotidiano El Pais, l’arresto è avvenuto dopo che il furgone aveva forzato un posto di blocco nei pressi di Zamora in Spagna. Lo stesso quotidiano spagnolo in un editoriale afferma che “questo episodio conferma gli allarmi delle settimane scorse del Ministro degli Interni Rubalcaba su un possibile attentato di Eta”. In realtà i mezzi d’informazione sottolineano che il furgone non era predisposto per essere azionato e che invece trasportava materiale “per creare una base in territorio lusitano”. Nulla quindi a che vedere con ipotetici attentati a breve termine, come affermato da Rubalcaba, e non viene spiegato il perché un commando dell’ ETA avrebbe attraversato tutto il territorio spagnolo per creare una base in Portogallo quando il materiale esplosivo era composto da elementi acquistabili anche nel paese lusitano.
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