COMUNICATO DEL MEND

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Il 23 novembre 2009 il Presidente Umaru Yar’Adua è stato trasportato d’urgenza in un ospedale dell’Arabia Saudita. La Nigeria è paralizzata e anche il difficile processo di pace è blocctao. Il Movimento d’emancipazione del Delta del Niger (Mend) ha annunciato in un comunicato via web che “tutte le compagnie legate all’industria petrolifera nel delta devono prepararsi ad un assalto generale contro le loro installazioni e i loro impiegati”. Il portavoce del Mend Jomo Gbomo nello stesso messagio intima alle compagnie petrolifere di “cessare le loro operazioni perchè tutte le installazioni attaccate saranno bruciati totalmente”.


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20 NOVEMBRE ELEZIONI ANTICIPATE IN SPAGNA

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L’annuncio delle elezioni anticipate, la scadenza naturale era nel marzo 2012, è stata data oggi dal presidente, ormai uscente, Zapatero.

KUKUTZA – Iñaki Egaña

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          Estuve hace unas pocas semanas en Val Susa (Piamonte), invitado a una zona de conflicto

Sinistra Indipendentista, Eusko Alkartasuna Alternatiba: NUOVO ACCORDO PER LA SOVRANITA’ E IL CAMBIO SOCIALE

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Dopo l’accordo strategico firmato a Bilbao nel giugno 2010 tra Sinistra Indipendentista e Eusko Alkartasuna domenica scorsa  a Gasteiz (Vitoria) un nuovo passo è stato compiuto verso la creazione della convergenza per la “sovranità di sinistra e progressista basca”. Ad aggiungersi ai firmatari di Bilbao è arrivata Alternatiba,  una scissione di Ezker Batua, Izuierda Unida basca, che aveva sottoscritto anche la Dichiarazione di Gernika.

Nel palazzo dei congressi Europa, gremito di militanti delle formazioni politiche firmatarie, Pello Urizar (EA), Jone Goirizelaia (SI) e Oskar Matute (Alternatiba) hanno spiegato i motivi di questo accordo.

Urizar dopo aver rivendicato il ”diritto dei baschi ha disegnare il proprio vestito” ha rimarcato che ogni organizzazione pur mantenendo i propri obiettivi e identità lavorare anno in modo congiunto sui punti comuni stabiliti nel documento sottoscritto.

Urizar segnalò che “le organizzazioni firmatarie si compromettono  a perseguire il loro fini unicamente per vi pacifiche e democratiche” includendo “dal alvoro istituzionale alla disobbedienza civile”.

Jone Goirizelaia ha sottolineato che questo accordo arriva in un momento trascendentale dopo che ETA ha preso una “decisione senza precedenti e storica” con l’annuncio della tregua generale, permanente e verificabile.

La rappresentate della SI ha detto che si “è aperto la porta a una nuova fase politica” invitando al lavoro ed  a “essere perseveranti ed attivi” sapendo che non mancheranno “le provocazioni”. Inoltre ha riaffermato che i firmatari di questo accordo difendono tutti i diritti per tutte le persone e la legalizzazione di tutti i progetti politici, aggiungendo che verrà “svelato quanto di mercenario c’è nel conflitto”

Oska Matute è stato incaricato per sviluppare la parte dell’accordo che riguarda il modello socioeconomico. Considerando che “l’economia è il cuore della politica” i firmatari si compromettono nel “porre l’economia al servizio dei cittadini”. Dinnanzi alla dicotomia tra “difendere le persone e i loro diritti o il capitale e il suoi benefici” la scelta sulla prima opzione è inequivocabile. Matute ha colto l’occasione per annunciare l’appoggio di EA; SI, e Alternatiba allo sciopero generale che la maggioranza sindacale basca ha indetto per il 27 gennaio contro la riforma delle pensioni annuncia dal Governo Zapatero.

Euskal Herria ezkerretik

Il documento sottoscritto riguarda le quattro province di Hego Euskal Herria (province nello stato spagnolo)

Di seguito alcuni estratti:

1. Contesto della congiuntura

Euskal Herria si trova attualmente scossa da correnti sociopolitiche e socioeconomiche che incidono direttamente nella violazione dei diritti individuali e collettivi. Questa situazione è generata per tre motivi complementari: le strutture e politiche che hanno generato la crisi sistemica, le carenze democratiche degli stati spagnolo e francese e l’esaurimento dei quadri giuridici.

La ferma volontà di superare gli esauriti quadri giuridico politico attuali, che non rispondono ai desideri della maggioranza sociale del paese, la crisi del sistema socioeconomico e il quadro istituzionale artificiale, che limita i diritti individuali e collettivi della società basca e di Euskal Herria, ci ha portato all’impegno di lavorare in modo congiunto.

Alla negazione del diritto di Euskal Herria a definire il suo futuro come nazione, si unisce una situazione di profonda crisi del sistema, attaccando le basi del welfare state con il pretesto della crisi economica mediante la promozione di misure socioeconomiche regressive che influiscono sulla qualità della vita delle classi popolari.

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