SALIAMO SUL TETTO
L’appello del manifesto. Berlusconi impone il voto di fiducia sul maxiemendamento che sancisce la fine del diritto soggettivo al contributo pubblico del quale finora hanno goduto il manifesto e un centinaio di testate no profit e di partito, tra cui L’Unità, Liberazione, Il Secolo d’Italia, la Padania, Avvenire, Europa e tanti altri. Il manifesto da trentanove anni (aprendo la via ad altri quotidiani) vive e combatte senza padroni e padrini alle spalle, con pochissima pubblicità e con la sola forza dei suoi lettori e abbonati. Questa è una condanna a morte, né più né meno. Non intendiamo mollare, protesteremo, combatteremo, andremo in piazza, saliremo sui tetti se necessario. Chiameremo i nostri compagni di sempre e i cittadini democratici a sostenere la nostra resistenza. Il pretesto dell’affossamento della libertà di stampa è che bisogna risparmiare, mentre si buttano soldi a man bassa in corruzione pubblica e privata. È un attacco mortale ai quotidiani no profit, alla libertà di stampa e alla democrazia del paese. Il capo di questo governo è padrone di una fetta enorme dell’informazione italiana e comanda su gran parte di quella pubblica e di quella privata di cui non è direttamente proprietario. Comincia dai piccoli e deboli per poi mettere in riga e addomesticare i forti. Per tutte queste ragioni, che riguardano la libertà del paese e non soltanto la vita del manifesto, chiediamo a tutti, a partire dal parlamento, dalle forze politiche e dagli altri quotidiani, anche nostri avversari, solidarietà, sostegno e iniziative comuni. Siamo furiosi, ma fiduciosi nella possibilità di una risposta forte a chi ci vuole giustiziare.
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