OTTOMILA KURDI PROTESTANO A BRUXELLES
Ottomila cittadini kurdi sono scesi in piazza a Bruxelles per protestare contro l’operazione di polizia contro RojTv, il 4 marzo. Nel raid contro la televisione sono state arrestate una ventina di persone: 8 rimangono in carcere e martedì 10 il tribunale stabilirà se confermare l’arresto o meno. Intanto si è appreso che l’operazione contro la televisione satellitare kurda è stata condotta assieme a agenti turchi. Alla manifestazione di Bruxelles hanno partecipato anche artisti e politici kurdi, tra cui l’ex co-presidente del DTP, partito della società democratica, Emine Ayna.
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RES PÚBLICA ha ottenuto una intervista in esclusiva con Arnaldo Otegi. In carcere dal 13 ottobre del 2009 accusato assieme ad altri otto esponenti della sinistra indipendentista di contribuire alla elaborazione del documento di discussione nella sinistra indipendentista che è stato approvato alcune settimane fa. In esso si sancisce le vie esclusivamente politiche e democratiche per la costruzione, senza alcun tipo di violenza ed ingerenze, di un processo democratico. Un altro punto qualificante del documento è la creazione di un polo progressista e di sinistra indipendentista.
D: Il Tribunale di Strasburgo ha sancito l’illegalizzazione di Batasuna approvando, di fatto la Ley de los Partidos. A cosa attribuisce questa decisione? E’ la giustizia della Unione Europea cosi politicizzata come lo nello Stato spagnolo?
R: In primo luogo dobbiamo segnalare che se anche è vero che ci ha deluso profondamente questa decisione, è una decisione che ci aspettavamo. Ci ha deluso, in primo luogo, perché giuridicamente è una sentenza povera, poco argomentata e che ha sorpreso molti esperti in diritto per la sua scarsa costruzione giuridica, un fatto non abituale nella Corte di Strasburgo. Questo dato e che non fosse stata accettata per essere discussa nella Grande Camera (composta da 17 giudici ndt), nonostante fosse stata la stessa sezione del tribunale che decise di accogliere la denuncia a proporre il trasferimento della causa alla Grande Camera vista la sua importanza (fatto questo a cui si oppose il regno di Spagna), ci porta a dire che ci sono state grandi pressioni da parte dello Stato spagnolo che hanno potuto influire in questa decisione. Noi sappiamo che per lo Stato spagnolo il conflitto politico basco è la principale questione di stato incluso a livello internazionale. Inoltre lo Stato spagnolo non è uno Stato che si caratterizzi per il suo rispetto verso istituzioni internazionali ed i principi d’indipendenza dei poteri giudiziari etc. Il profilo delle persone che abitualmente vengono nominate come giudici della Corte di Strasburgo lo testimonia; l’attuale giudice prima di essere nominato aveva collaborato con il PSOE o la Fondazione per la Libertà. Ed il suo predecessore era stato in precedenza rappresentante dello Stato nella Corte. Certamente non va a nominare giudici di riconosciuto prestigio ed imparzialità per esercitare una carica come è il caso di altri stati con un’ ampio trascorso democratico. Inoltre il fatto che non si senta vincolato dalle decisioni della
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