La Nuova Conquista spagnola (VIDEO)

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La penetrazione del capitalismo multinazionale spagnolo in America Latina data l’inizio degli anni 90.  Le basi di quella che diverrà la seconda potenza straniera dopo gli USA nell’area, furono poste dal PSOE di Felipe Gonzales. Ma sarà con l’avvento di Josè Maria Aznar che l’imprese spagnole spiccheranno il volo accaparrandosi settori strategici di diversi paesi, una politica favorita dalle politiche neoliberiste dei governi latinoamericani che portarono a profonde crisi sociali con default di stato come in Argentina nel 2001 o a rivoluzioni democratiche e popolari come in Venezuela, Bolivia, Ecuador. Il peso di Santander e Bilbao Vizcaya Argentaria, (banche) Mapfre (assicurazioni), Repsol, Endesa, Fenosa e Gas Natural (energia) Iberia (trasporti) Dragados, ASC e FCC (costruzioni) Telefonica (telecomunicazioni) Sol Meilià (turismo), Editorial Planeta e Grupo Prisa (mezzi di comunicazione) nelle vicende politiche di questi ultimi venti anni in America Latina è stata notizia quotidiana. L’OMAL,(Osservatorio delle Multinazionali spagnole in America Latina) ha prodotto un video, “El segundo desembarco. Las multinacionales espanolas en America Latina”, che introduce su una faccia dell’imperialismo moderno su cui si fonda il “boom” spagnolo di questi ultimi anni. Boom per i Botin, Ibarra, Villa, incubo per milioni di latinoamericani.  

Per vedere il video (in spagnolo) clicca qui 


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After the first general elections in Turkey in June 2015, some 186 people have died (44 of them children) as a result of the the violence promoted by government’s forces

COME SE NIENTE FOSSE

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Marco Revelli
La verita? su quanto sta accadendo in Val di Susa, e sul suo significato generale, sta tutta in una quarantina di ore. Nel breve spazio che va dal sabato pomeriggio al lunedi? mattina. Sabato, una valle intera – un popolo – molte decine di migliaia di persone, anziani, giovani, donne, bambini, contadini, operai, piccoli imprenditori, commercianti, “popola- zione”, riempiono le strade, i campi circostanti, le rotatorie e i borghi, per dire no al Tav. Pacificamente, con volti sorridenti e idee chiare in testa. Lunedi? mattina – come se niente fosse – una colonna di uomini armati marcia, secondo programma, sull’area- simbolo di Clarea, sui terreni di proprieta? comune risparmiati dal primo blitz del 27 giugno 2011 e diventati il simbolo della resistenza, per occuparli. Indifferenti a tutto, muovono per spianare la Baita che ha ospitato in questi mesi l’anima della valle, come se con le ruspe potessero cancellare le ragioni di tutti. In mezzo, un uomo che cade da un traliccio, folgorato, e solo per miracolo non perde la vita.

IL CINICO GIOCO DELLE “COINCIDENZE”

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In questi mesi abbiamo scritto delle “coincidenze” tra manifestazioni o iniziative della sinistra indipendentista basca con arresti di presunti militanti

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