NUOVA INIZIATIVA DICHIARAZIONE DI BRUXELLES

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In un breve comunicato firmato dal facilitatore sudafricano Brian Currin, i firmanti la Dichiarazione di Bruxelles, annunciano che hanno deciso “stabilire un Gruppo di Contatto Internazionale di cinque persone” dopo la pertinente consultazione “con vari partiti interessati”. Questa decisione è conseguenza “delle difficoltà logistiche di lavorare con un gruppo numeroso di persone di differenti parti del mondo e la necessita di coinvolgersi in queste questioni in modo rapido ed efficiente”

I dettagli su questo gruppo, le persone che ne faranno parte e le funzioni che avrà verranno rese note in ottobre. Nella nota diffusa dal movimento basco per il dialogo Lokarri, Currin rende noto che “sono stati consultati ognuno dei firmatari” sui receneti comunicati di ETA e la risposta che ha dato la stessa Dichiarazione di Bruxelles. Sulla questione Currin riafferma che la richiesta avanzata in marzo alla organizzazione armata “si mantiene cosi come fu presentata: che dichiari un alto al fuoco unilaterale, verificabile e permanente”


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GIULIO GIORELLO. L’ALTRO OCCIDENTE. UN MOSAICO DI VISIONI PARZIALI CONTRO IL PREGIDUZIO.

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TALKINGPEACE ha intervistato il filosofo e epistemologo Giulio Giorello

Nonostante i dibattiti, le affermazioni di principio su pluralismo e democrazia, l’Occidente mantiene una sorta di egocentrismo culturale, una definizione di superiorità rispetto alle altre culture…

Quando sento parlare di Occidente, non so che cosa si voglia dire. Cosa intendiamo? Le famose “radici” greche come dicono alcuni? O le “radici” cristiano-giudaiche, ma quanta ipocrisia in quel trattino, e poi quale Cristianesimo? Ha marcato di più la Controriforma cattolica a sud, o a nord l’Europa protestante? E dove finisce l’Europa a est? E fin dove si espande a ovest? Quasi tutti sono d’accordo nel dire, con Fernand Braudel, che il grande prolungamento a ovest è il continente americano. Ma poi, proseguendo ancora verso Occidente, attraverso l’Oceano Pacifico, arriviamo al Giappone. La terra è rotonda. I nomi valgono per quel che valgono, sono definizioni di comodo, ma non darei loro un valore di essenza. Quando si parla di “radici”, perché non pensare, poniamo, anche alle radici vichinghe, dato che anche i vichinghi hanno avuto la loro storia? E se guardiamo alle tre grandi religioni monoteistiche, l’Islam non è stato talora il nostro “Occidente” (ricordando, per altro, che Maghreb significa appunto occidente)? Pensiamo al grande esperimento di El Andalus, un progetto di coesistenza che certo non era tolleranza in senso stretto, ma ha comunque visto fiorire insieme in modo pacifico tre civiltà: quella islamica, quella cristiana e quella ebraica. Basta andare a Cordoba per ritrovare tracce di questo progetto che poi la Spagna – dalla Riconquista dei re cattolici a Franco – ha fatto di tutto per cancellare. Occupandomi di scienza, vorrei citare una frase del grande fisico Freeman Dyson: “ Non esiste un visione scientifica unica come non esiste un visione poetica unica. La scienza è un mosaico di visioni parziali e conflittuali. In tutte queste visioni c’è però un elemento comune: la ribellione contro le restrizioni imposte dalla cultura localmente dominante Occidentale o Orientale che sia. La visione della scienza non è specificatamente occidentale. Non più occidentale quanto possa essere araba o indiana o giapponese o cinese.” Una cosa simile ha detto Amartya Sen a proposito della democrazia.

German-Turkey collaboration over Leopard tanks continues

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New investigation report published in the German magazine Stern reveals Germany still selling tank parts to Turkey.

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